Roland Garros
Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz: l’azzurro esce meglio dello spagnolo dal ciclo Parigi-Londra
È il momento di fare un bilancio di quanto accaduto nella stagione su terra e su erba. Una fase nella quale si è rafforzata con decisione l’idea che il tennis mondiale abbia una sorta di duopolio al maschile: da una parte Jannik Sinner e dall’altra Carlos Alcaraz.
Due giocatori fortissimi e dallo stile di gioco molto diverso che hanno ottenuto grandi risultati e la domanda è la seguente: chi tra i due esce meglio da questa fase, in vista di quanto accadrà sul cemento americano e nella stagione indoor? La risposta che ci si sente di dare è che sia Sinner, alla fine della fiera, a potersi portare dentro qualcosa di meglio.
Alcaraz ha sicuramente messo in fila una serie di successi ragguardevoli, pensando ai titoli conquistati a Montecarlo, Roma, Parigi (battendo Sinner in finale) e Queen’s, ma il n.1 del mondo con la chiusura d’autore e inedita per lui a Wimbledon, sconfiggendo in quattro parziali l’iberico, ha posto il punto esclamativo, dando seguito a una tendenza che può far preoccupare anche l’asso nativo di Murcia.
Ci si riferisce ai costanti miglioramenti del pusterese, nonostante i tre mesi di stop avrebbero potuto in qualche modo togliergli qualcosa. Nei fatti, Sinner si è spinto alle finali di Roma e Parigi, sulla superficie (terra rossa) per lui più complessa, cosa che non aveva mai ottenuto e nella sfida contro Carlitos al Roland Garros è andato vicinissimo a prevalere, nel contesto più favorevole al proprio avversario.
Una partita dall’esito rocambolesco che, a ben guardare, avrebbe potuto chiudersi in quattro set esattamente come quella a Londra, con la sostanziale differenza che, a parte i tre match-point non sfruttati nella capitale francese, a funzionare diversamente nel momento decisivo è stato il servizio sul 5-4 del quarto parziale.
E quindi, in un 2025 in cui la vicenda “Clostebol” aveva causato quella “pausa”, l’altoatesino si ritrova con 2 Slam in bacheca e uno sfiorato, contro l’unico dello spagnolo, interrompendo la serie negativa negli scontri diretti con Carlitos e, nei fatti, essendo avanti negli “head-to-head” sull’erba (2-0). Per questo, è lecito pensare che sia Jannik ad avere una spinta ulteriore in vista di quel che sarà, per tornei che sulla carta dovrebbero essere più affini alle sue caratteristiche di gioco. La sfida per il n.1 del mondo, anche per le tante scadenze di Sinner, sarà appassionante, ma se l’azzurro dovesse mettere a frutto i suoi miglioramenti di gioco anche sull’hard, allora per tutti sarebbero guai.