Formula 1
F1, Ferrari quo vadis? Possibilità di vincere il Mondiale 2025 a ‘zero virgola’. Quando l’onestà intellettuale di ammetterlo?
Questo fine settimana riparte il Mondiale di Formula Uno. Il doppio appuntamento di Spa-Francorchamps e dell’Hungaroring precederà la pausa estiva, che segna idealmente il passaggio tra la prima e la seconda parte di stagione. In realtà, aritmeticamente parlando, la metà iniziale si è conclusa a Silverstone, dodicesimo dei ventiquattro appuntamenti in programma.
Ebbene, viene da chiedersi quando in Ferrari avranno l’onestà intellettuale di ammettere che “anche quest’anno si vincerà il prossimo”. A meno che l’evoluzione di cui sarà oggetto la SF-25 tra il Belgio e l’Ungheria non sia talmente radicale da renderla la monoposto dominante da qui a fine anno. La dinamica, peraltro, forse non sarebbe neppure sufficiente a competere per il titolo.
Il punto è che la Scuderia di Maranello è ancora priva di successi e la storia della F1 non mente. Se si arriva digiuni di affermazioni al giro di boa della stagione, allora all’Iride si può dare il bacio dell’addio. L’ultimo titolo conquistato da un pilota che non ha mai primeggiato nella metà iniziale di campionato è quello di Keke Rosberg, datato 1982. Un anno funestato da morti, incidenti invalidanti, boicottaggi e chi più ne ha più ne metta. Insomma, fu un Mondiale anomalo.
Peraltro, il finlandese emerse alla distanza, ma la Williams non vinse il titolo costruttori. Alla luce dell’attuale situazione, se proprio il Cavallino Rampante volesse coltivare qualche speranza, dovrebbe farlo proprio relativamente alla graduatoria riservata ai team. Ebbene, da quando essa è stata istituita (1958), solo una volta è stata vinta da una squadra rimasta a secco nella prima metà di stagione.
Correva il 1964 e a compiere l’impresa fu proprio la Ferrari. Attenzione però, all’epoca esistevano gli scarti e la BRM vide 9 dei suoi 51 punti cancellati dal sistema in vigore. Viceversa, alle Rosse vennero elisi solamente 4 dei 49 punti conquistati nell’arco dei dieci Gran Premi di quell’anno. Altri tempi, altra F1, nulla a che vedere con quella attuale.
Insomma, alla vigilia del Gran Premio del Belgio viene da chiedersi “Cavallino Rampante, quo vadis?”. Perché se si pensa che la meta di questo 2025 possa ancora avere tinte iridate, allora ci si sta illudendo. Oppure non si ha il coraggio di ammettere di fronte ai tanti tifosi che il Digiuno corrente è destinato a durare almeno un altro anno? Ormai, almeno loro, l’avranno capito e accettato…