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ATP Washington 2025, De Minaur vince la maratona con Davidovich Fokina. Decimo titolo per l’australiano

Andrea Addezio

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Alex de Minaur/IPA Agency

Nella finale del torneo ATP di Washington l’australiano Alex De Minaur, testa di serie numero 7, vince 5-7 6-1 7-6(3), in tre ore e cinque minuti, la maratona con lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, dodicesimo favorito del seeding. L’australiano si aggiudica così il decimo titolo nel circuito maggiore.

Il primo a rompere l’equilibrio è lo spagnolo che, ai vantaggi, opera il break del 2-1, la replica dell’avversario è immediata per il 2-2. Il confronto continua sui binari dell’assoluto equilibrio e il parziale si risolve in volata. Nell’undicesimo gioco il giocatore iberica strappa il servizio al rivale concretizzando la seconda opportunità a propria disposizione e chiude i conti quando concretizza il set point con cui prevale 7-5 nella partita di apertura.

De Minaur non si scompone e reagisce in maniera veemente iniziando il secondo parziale a spron battuto. Il tennista oceanico firma il break del 2-0, scappa sul 4-1 e continua il suo autentico monologo strappando nuovamente il servizio a Davidovich Fokina per il 5-1, prologo della chiusura che arriva nel gioco successivo con il turno di servizio difeso a 15 per il 6-1 che rimanda il verdetto al set decisivo.

Lo spagnolo parte meglio nel terzo set, sigla a 0 il 2-1, ottiene a 15 il break del 3-1 e allunga fino al 5-3. Nelle fasi decisive la partita diventa una lotta punto a punto, De Minaur strappa il servizio all’avversario per il 5-4 e, dopo aver annullato tre match point, riesce ad impattare sul 5-5. Nel tie-break l’australiano rompe definitivamente l’equilibrio sul 2-2 e orienta il match a proprio favore con un parziale di cinque punti a uno.

De Minaur serve nove ace, commette sei doppi falli e mette dentro il 58% di prime palle. Il giocatore australiano ottiene il 68% di punti sulla prima palla di servizio e il 55% sulla seconda. Il numero dei vincenti premia Davidovich Fokina per 28 a 23, il suo rivale è però bravo a limitare il numero degli errori gratuiti, 45 contro il 57 del rivale.

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