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ATP Finals, si accendono gli animi. Cirio: “Saldamente incardinate a Torino”

Federico Rossini

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Pala Alpitour / LaPresse

Una questione non di poco conto si è recentemente accesa sulle ATP Finals a Torino. Com’è noto, la manifestazione che riunisce i migliori otto della stagione maschile si terrà nel capoluogo piemontese almeno fino al 2027, e poi resta da vedere se ci sarà una prosecuzione fino al 2030 (in questo senso, secondo La Stampa, che essendo torinese ha una vicinanza elevatissima agli affari del torneo, ci sarebbero ottime chance).

Tutto ruota intorno al Decreto Sport, che impatta su praticamente qualsiasi cosa legata all’organizzazione nello sport italiano. Quella prevista, in particolare, è una cogestione tra FITP e Sport e Salute, detta molto in breve, là dove prima c’era solo la Federazione stessa a organizzare l’evento. Questo ha generato degli attriti anche tra ATP e Federazione stessa, con annessa lettera di Andrea Gaudenzi, che dell’associazione professionistica è presidente, al numero 1 del tennis tricolore, Angelo Binaghi. Forse il rischio paventato che le Finals vadano via da Torino (e dall’Italia) è un tantino eccessivo, ma certo la notizia non è stata accolta con serenità.

Intervenuto alla presentazione del master plan per le ATP Finals 2025, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha rimarcato come “le ATP Finals siano incardinate a Torino, sia per questa edizione che per i primi due anni del quinquennio 2026-2030. Questo indipendentemente dai rapporti e dalle decisioni che vengono assunte a Roma“.

E prosegue: “Noi auspichiamo che si trovi, come sempre, la soluzione migliore tra le esigenze legittime del Governo, che mettendoci delle risorse pubbliche vuole comunque avere un ruolo, e della FITP che altrettanto giustamente rivendica l’autonomia gestionale“.

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