Atletica

Yeman Crippa, il “sacrificio del maratoneta”: la spallata finale, l’Italia vola verso l’apoteosi agli Europei a squadre

Stefano Villa

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Crippa / Grana/FIDAL

Yeman Crippa ormai è un maratoneta, ma ha risposto presente alla convocazione del DT Antonio La Torre: l’Italia aveva bisogno del trentino sui 5.000 metri per portare a casa punti preziosi per la conquista degli Europei a squadre e il primatista nazionale della specialità ha onorato l’impegno con la massima professionalità, pur non avendo più lo spunto richiesto per questa disciplina. L’azzurro ha concluso al quinto posto in 13:48.03, ha incamerato dodici punti e ha dato la spallata decisiva per alzare al cielo la ex Coppa Europa.

Il 28enne non si cimentava sui 5.000 da due anni, sempre agli Europei a squadre: fu terzo a Chorzow e contribuì al trionfo della nostra Nazionale. Un uomo capace di esprimersi in 13:02.26 (a Ostrava nel 2020), ormai proiettato sui 42,195 km (si sta preparando per la maratona dei Mondiali di Tokyo) e Campione d’Europa in mezza maratona, non è riuscito a tenere il passo dei migliori tre nell’ultimo giro: l’olandese Niels Laros (13:44.45), lo svizzero Dominic Lobalu (13:45.37) e lo spagnolo Thierry Ndiumwenayo (13:45.38) ne avevano di più, poi nel finale è arrivato anche il sorpasso da parte del tedesco Frederik Ruppert (13:47.31).

Yeman Crippa ha guadagnato un paio di punti nei confronti del polacco Kamil Herzyk (13:51.91) e nei fatti l’Italia si sta involando verso un epocale bis a Madrid, visto che tra poco entreranno in tabellone i punti di Larissa Iapichino e potrà partire la festa: ormai possiamo ormai dirlo senza remore, il Bel Paese ha vinto la cara, vecchia, mitica, affascinante, unica Coppa Europa per la seconda volta consecutiva.

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