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Wimbledon 2025: le principali insidie dei tabelloni di Sinner e Alcaraz

Federico Rossini

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Sinner, Alcaraz / LaPresse

Andiamo a scoprire più nel dettaglio l’aspetto che ha più incuriosito gli avventori di Wimbledon 2025: il percorso di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Lati di tabellone, quelli dei due leader del tennis mondiale, che si prestano a interpretazioni ben differenti. Ma andiamo con ordine.

JANNIK SINNER

Il numero 1 del mondo lo vedremo debuttare martedì contro Luca Nardi, in un derby finora inedito. Il pesarese sta cercando ancora un proprio posto nel tennis che conta, ma il punto reale è che la sua attuale versione non può essere un pensiero per il classe 2001 di Sesto Pusteria. E non può esserlo neppure il vincitore del confronto tra il taiwanese Chun-hsin Tseng e l’australiano Aleksandar Vukic: l’uno coi prati litiga e con l’altro Jannik è 2-0 in precedenti datati (e netti).

Il primo vero ostacolo può essere, sempre se non ne combina nessuna delle sue, il canadese Denis Shapovalov: stavolta per lui il terzo turno sembra cosa fin troppo fattibile, stante la concorrenza non eccessivamente rilevante sui prati per diversi ordini di motivi. Sarà anche finalmente l’ora di togliere lo zero da quell’unico e particolarissimo precedente degli Australian Open 2021, in cui incastri di calendario sfortunatissimi penalizzarono molto Sinner, che pure lottò fino al quinto set. Al tempo Shapovalov andava forte, avrebbe raggiunto la semifinale proprio a Wimbledon. E sull’erba sa cosa fare, ma i rapporti di forza ormai sono irrimediabilmente cambiati.

L’ottavo di finale per Sinner è decisamente più fattibile: vero che c’è Grigor Dimitrov, vero che nel 2014 fu semifinalista e vero che viene da due ottavi in fila ai Championships, ma il bulgaro quest’anno va a corrente (troppo) alternata. Interessante la possibilità Tommy Paul, anche visto il quarto di un anno fa dell’americano, ma attenzione anche a Corentin Moutet, ammesso che il francese abbia finalmente trovato un minimo di continuità.

Per i quarti la faccenda si fa (molto) complicata. Non per la difficoltà di Sinner, ma perché tutto il secondo spot, per un motivo o per un altro, è un rebus. Lorenzo Musetti non ha più giocato dalla semifinale del Roland Garros persa con Alcaraz, l’americano Ben Shelton è 0-2 sull’erba nel 2025 e con l’australiano Alex Bolt rischia. A questo punto possono aprirsi diversi scenari, dalle altre teste di serie di zona (Humbert e Nakashima) ai vecchi volponi (Goffin), fino a Opelka. E, perché no, a un Sonego che ritrovasse d’incanto la forma giusta, visto che sull’erba sa come cavarsela.

E poi il grande dilemma: chi in semifinale? Jack Draper, l’amico londinese che fu uno dei primi a tenere Sinner a battesimo sull’erba? Alexander Bublik, che ha messo insieme un ultimo mese di tutto rispetto ed è diventato il primo non-Alcaraz a battere Jannik da, fondamentalmente, Rublev a Montreal? Novak Djokovic, che forse ha qui una delle ultime, o addirittura l’ultima, grande possibilità di tentare l’assalto a uno Slam? Ai posteri l’ardua sentenza: certo è che è molto difficile si esca da questi tre nomi.

CARLOS ALCARAZ

Il numero 2 del mondo aprirà sul Centre Court, da (due volte) campione in carica con un uomo che, dopo quest’anno, l’AELTC non lo vedrà probabilmente mai più da giocatore. A Fabio Fognini è stato regalato, a 12 anni dalla prima volta, un probabile commiato dai Championships sul suo campo più iconico. E sarebbe stato bello vedere questo match con il Fognini dei tempi d’oro: oggi la storia è un’altra. Anche se Fabio, di solito, in questi match tende a volerci sempre mettere tutto.

Non appare destinato a essere un problema il fattore secondo turno, perché solo delle distrazioni potrebbero rendere complicati il britannico Oliver Tarvet o lo svizzero Leandro Riedi, qualificati. Semmai al terzo turno si potrebbe vedere qualcosa d’interessante con il canadese Felix Auger-Aliassime (sarebbe stato possibile anche il tedesco Jan-Lennard Struff, che però è da tempo in caduta libera): parliamo di un giocatore da due tornei vinti nel 2025 e sette complessive semifinali sul circuito maggiore. L’abbiamo ritrovato? Non si sa, ma intanto è sulla strada buona.

Il tutto ben più rispetto all’ottavo di finale, anche se Andrey Rublev ha comunque un quarto nel 2023, ma resta da capire come entrerà nel torneo. Più basse (e di molto) le quotazioni di Stefanos Tsitsipas, dato che il greco raramente ha preso quota sull’erba (e Murray, in quel 2023, qualche maledizione gliel’avrà lanciata); quasi nulle quelle di chiunque altro sia nella sezione, anche se ci sono diversi erbivori (Mannarino e Lloyd Harris).

Tre i principali nomi a livello di quarti di finale: l’americano Frances Tiafoe, protagonista di varie battaglie con il murciano e che sta provando con forza dal 2021 ad arrivarci, il danese Holger Rune, che l’obiettivo l’ha già raggiunto nel 2023 e che sa come colpire con Alcaraz, e il ceco Jiri Lehecka, finalista al Queen’s e capace di tenere testa all’iberico per larghi tratti.

Teoricamente per la semifinale sono due i favoriti principali: Taylor Fritz (ma l’americano ha un tabellone da incubo all’inizio: Mpetshi Perricard e poi Diallo) e Alexander Zverev, che comunque i suoi ostacoli li deve superare. Uno di essi, al terzo turno, è Matteo Berrettini, tra i grandi dilemmi del torneo: sarà in forma? Se lo fosse, sarebbe davvero uno dei più temibili in assoluto. Il problema è che non si ha ancora una chiara idea del suo stato.

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