Roland Garros
Musetti ammette: “Con Navone non mi ero piaciuto, ma ho ritrovato il mio ordine. Tiafoe lo conosco bene”
Un traguardo importante, figlio di una nuova mentalità. E la storia non è ancora finita. Nella tarda serata di Ieri Lorenzo Musetti ha staccato per la prima volta in carriera il pass ai quarti di finale del Roland Garros, battendo in quattro set l’ostico danese Holger Rune per 7-5 3-6 6-3 6-2 in tre ore e diciotto minuti di gioco.
Una partita condotta con grande personalità quella dell’azzurro, particolarmente bravo a gestire mentalmente i momenti più delicati, come spiegato dal diretto interessato in occasione della conferenza stampa post match: “La chiave è stata crederci dal primo punto ed essere entrato con una mentalità positiva – ha detto “Muso” – Sapevo che quella di oggi sarebbe stata una partita difficile, però potevo portarla a casa perché mi sentivo bene. Sto giocando il mio miglior tennis e in termini fisici mi sento molto preparato per questo tipo di incontri. E’ stata anche una questione di orgoglio. Sono contento di come mi sono comportato e di come ho reagito nei momenti importanti”.
Ad aver contribuito al successo anche la lezione imparata con gli incontri precedenti: “Ormai è da una settimana e mezzo che siamo qui. Lo Slam è come se fosse un percorso dove è normale che ci siano degli alti e bassi. Specialmente non mi sono piaciuto nella partita con Navone in termini di atteggiamento. Questo credo però che abbia rafforzato la parte che mi mancava. Già nel warm-up avevo ristabilito l’ordine di quello che dovevo fare. Ho lavorato su delle cose che non avevano funzionato, specialmente nell’ultimi match. Questo ha pagato”.
Ma come accennato poc’anzi, oltre alla tecnica, l’arma in più di Lorenzo è stata la componente mentale: “In termini di consistenza e di intelligenza tattica sono partito bene, con lo spirito giusto e la mentalità giusta. Lui tra l’altro secondo me è stato molto bravo perché nei primi due set abbiamo giocato ad un livello veramente alto. Nel terzo sono riuscito a scardinare quello che a lui faceva restare in partita. Ho aggiunto più variazioni: questo ha potuto farmi comandare di più lo scambio e prendere il comando con il dritto. Sono cresciuto anche al servizio. Ho rischiato un po’ di più sulla seconda perché lui ha un tempo di risposta che ti anticipa tanto e ti lascia fermo, ti mette in una situazione difficile. Devi essere bravo ad avere una buona percentuale di prima e di forzare un po’ di più la seconda”.
Adesso è tempo di pensare al prossimo avversario, lo statunitense Tiafoe: “Lo conosco bene, abbiamo giocato tante volte. Credo che non ci siamo mai incontrati in uno Slam. Sta giocando bene, ho visto qualcosa nel match contro Altmaier. Sappiamo il suo talento, sappiamo che sia molto pericoloso ma ho i mezzi per potergli dare fastidio. Giocare pomeriggio o sera? Il serale mi piace, oggi ho giocato il miglior tennis anche in termini di condizioni, non faceva caldo come i primi giorni. Se dovessi scegliere preferirei le condizioni del serale. Ma vedremo”.