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Golf: US Open 2025, Sam Burns ancora in testa, Spaun e Scott lo incalzano

Federico Rossini

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Burns / LaPresse

Al termine del terzo giro dello US Open resta viva la leadership di Sam Burns. Il ventottenne della Louisiana guida il Major che quest’anno si gioca a Oakmont con lo score di -4. Per lui nel moving day un -1 frutto di tre birdie e due bogey, e potrebbe davvero essere questo il suo anno. Dietro, però, sono in tanti a poter dire di battagliare. E sono anche in pochi a trovarsi sotto o pari con il par. In cinque, per la precisione.

Secondo posto a un solo colpo per il rivale di tutto il torneo di Burns, il connazionale J.J. Spaun, che viene qui affiancato dall’australiano Adam Scott, che a 44 anni sta tentando un’impresa al limite del miracoloso: tornare a vincere un Major a 12 anni dall’ultima volta (il Masters). Sembrerebbe impossibile se non lo avessimo appena visto fare a Rory McIlroy, e sempre se non fosse che di imprese apparentemente impossibili nel golf ne abbiamo viste tantissime, dal quasi miracolo di Tom Watson in giù.

Ma attenzione anche a Viktor Hovland, che si mantiene nelle zone alte: gira pari con il par, è quarto a -1 e promette di dare battaglia per ottenere, a 27 anni, il suo miglior risultato allo US Open e forse anche qualcosa in più: il talento, del resto, mai è stato in discussione. Ormai gli manca solo uno dei quattro tornei maggiori. Quinto posto, e questo è il nome più a sorpresa (anche per chi segue la LIV Golf) del lotto, per il messicano Carlos Ortiz, che fa -3 di giornata, va pari con il par in totale e si lascia qualche speranza viva.

A completare la top ten, con il sesto posto, l’inglese Tyrrell Hatton e il sudafricano Thriston Lawrence, entrambi a +1, poi è ottavo il danese Rasmus Neergaard-Petersen a +2 (straordinario il suo torneo per due motivi: l’ex Oklahoma State non ha ancora mai vinto sul DP World Tour e allo scorso PGA Championship non aveva passato il taglio). Noni a +3 lo scozzese Robert MacIntyre e l’americano Cameron Young, mentre fa parte di un immenso gruppo a +4, ed è dunque undicesimo, il numero 1 del mondo Scottie Scheffler. Forse l’unico che, qualora si avesse una dose rilevante di caos, potrebbe sparigliare le carte e vincere partendo da lì. Quest’oggi 12 giocatori sono scesi sotto il par e 17 hanno almeno girato pari con lo stesso.

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