Basket
Basket femminile, Capobianco: “I timeout? Fiducia nel lavoro che s’è fatto”. Zandalasini: “Girone apertissimo, siamo cariche”
Tante e anche significative le parole del clan Italia dopo la vittoria d’esordio agli Europei femminili in quel del PalaDozza di Bologna. Le azzurre escono benissimo dal primo impegno con la Serbia, pur con il brivido passato nell’ultimo quarto.
Queste le parole di Cecilia Zandalasini alla Rai: “Prestazione grande di tutta la squadra. Volevamo vincere, mandare un messaggio. Ci siamo impallate nel terzo e quarto quarto, ma siamo contentissime di aver portato a casa la vittoria. Quando non riuscivamo a segnare ho visto i fantasmi del passato, e invece le ragazze sono state straordinarie. Grande difesa, sono contenta“.
E sui prossimi giorni: “Girone apertissimo, sono le squadre che hanno grandissime giocatrici e tanto talento. Andiamo subito a preparare la prossima, domani sarà una nuova, siamo cariche. PalaDozza stasera fantastico, non vediamo l’ora di giocarci domani sera“.
Così invece Sara Madera, protagonista nel primo quarto, a Sky: “Molto felice di questa partita, vittoria di squadra. C’era adrenalina, ho provato a non pensarci appena entrata, ho preso i miei tiri ed è andata bene. E’ il primo step, ora è lunga e a domani. In mezzo a questa cornice bellissima di Bologna si spera possano venire sempre più persone e ripetere la prestazione di squadra, quando giochiamo bene ci divertiamo“.
E poi ancora: “Ognuna di noi ha portato il proprio tassello, mattoncino. La Serbia non molla mai, quando abbiamo preso il parziale ci siamo guardate negli occhi e dette di riprendere la fluidità persa e il risultato è questo qua. Girone tosto, tutte possono giocare con tutte. Tanto cuore e testa nelle piccole cose e poi vinca il migliore“.
Più avanti, in conferenza stampa, Andrea Capobianco: “Sono molto felice, questa era una partita difficile. Nel primo quarto c’erano problemi più di emozione. Poi abbiamo giocato molto bene perché avevamo focus su tutte le situazioni. Solo in quei cinque minuti tra terzo e ultimo quarto abbiamo avuto problemi, poi abbiamo dato la palla a Cecilia e dentro a Lorela“.
E poi, sul timeout non chiamato nelle difficoltà, concetto già espresso ai microfoni Rai: “I timeout sono tre. Volevo tenermeli per la fine. Ma nella vita bisogna aver fiducia nel lavoro che s’è fatto. Le ragazze hanno fatto un mese che definirlo stroardinario è poco, abbiamo iniziato subendo 90 punti il Belgio e abbiamo finito con 40. Quello che mi ha colpito del lato umano è che quando vogliono le ragazze ci stanno con la testa. Normale che in una partita si possa avere un po’ di “paura”, ma le facce erano giuste. Certe volte noi allenatori dobbiamo rischiare, e volevo tenermi i due timeout per la fine perché guardavo le loro facce. Quando la palla va fuori e chiamo situazioni per chiamarla dentro, loro lo fanno. Perché devo chiamare timeout? Ecco perché non l’ho fatto. Lo stile di questa squadra è: ogni ragazza toglie qualcosa di proprio per il bene della squadra. Oggi qualcuna non ha giocato o ha giocato di meno, ma domani sanno di dover esser pronte. Stefania Trimboli è una ragazza di questa Nazionale. Sono felicissimo perché tutte hanno fatto una partita incredibile per battere la Serbia. L’unica cosa in più è che poteva subire un po’ l’emozione. Per un allenatore che guarda tutte le domeniche ogni partita del basket femminile, so quello che Stefania può fare. Sono contentissimo per lei. So che potrà fare ancora meglio, perché questo è lo stile di queste ragazze: ogni giorno vogliono fare qualcosa in più“.
Tema del gioco di squadra: “Non penso che nella pallacanestro non si possa giocar di squadra. Non ci credo proprio. La capacità delle ragazze è proprio questa: mettere il talento a disposizione della squadra. La cosa bella è gioire del talento dell’altra. Quando segnavano Lorela e poi Cecilia le altre erano contente. Perciò questa squadra va amata. Perciò noi non dormiamo la notte per migliorare certe situazioni. Domani? Questo è il girone della morte. Lo sappiamo che è durissimo. Sappiamo che stasera dobbiamo resettare. Godere di questa vittoria significa anche sapere cos’abbiamo sbagliato. Stasera non siamo stare ciniche. Dobbiamo migliorare queste cose, e anche cambiare completamente l’abito perché Serbia e Slovenia sono totalmente diverse. Una gioca con tre passaggi per andare subito al tiro e tanto 1 contro 1 esasperato. Domani è tutta un’altra partita, con un allenatore che ha vinto lo scudetto quest’anno (Dikaioulakos) e una giocatrice pazzesca (Shepard). Ma a noi piacerebbe che anche gli altri potessero dire che le nostre giocatrici sono pazzesche“.
A seguirlo Lorela Cubaj: “E’ stata una gran partita, abbiamo lottato duramente. Loro sono un gran team, sono contenta che siamo riuscite a superare il momento difficile dell’ultimo quarto. Sono molto orgogliosa di come abbiamo giocato e reagito“. Sul fatto che conosce Shepard: “Ci ho giocato insieme due anni, giocatrice straordinaria. Può essere che aver giocato con lei mi aiuti a capire alcuni movimenti che fa. Ha un talento pazzesco. Bisogna riposare ed essere pronti per domani. Studieremo lo scout“.