Roland Garros
Ambesi: “Sinner come Borg e Nadal. Incredibile agonista, con un approccio glaciale che fa la differenza”
Dario Puppo, in compagnia di Massimiliano Ambesi (qui riportato) e Guido Monaco, ha come di consueto condotto TennisMania, il programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport. Tema totalmente dominante: le semifinali del Roland Garros, anche con un certo tipo di chiose statistiche in merito al futuro Sinner-Alcaraz.
Prima parte sul doppio e su Sara Errani e Jasmine Paolini in finale: “Shnaider a volte veramente svogliata, credo che lo psicologo non basti. Andreeva col tempo si è adeguata, ma hanno preso una ripassata clamorosa. Ero convinto Errani/Paolini vincessero, perché ormai le dominano abbastanza psicologicamente, ma 6-0 6-1 è tanto“.
Capitolo Musetti-Alcaraz: “Musetti per 2 set gioca alla pari con Alcaraz, anzi forse fa qualcosa in più. Poi ha detto di questo risentimento muscolare, il muscolo non spingeva più come prima. Per giocare a quei livelli devi essere al 110% della condizione. I primi due set però rimangono, per certi versi la partita ricorda quella di Montecarlo. Il discorso Sinner è molto più intrigante e lo affronterei, andiamo in ordine temporale. Musetti ha studiato bene la partita, giocando spesso sul rovescio di Alcaraz e mandandolo in confusione“.
Lungo il capitolo su Sinner-Djokovic: “Per me Sinner-Djokovic partita vera. Match che segna uno spartiacque tra un grande che compete con gente 10-15 anni più giovane e una fase storica in cui Sinner e Alcaraz lotteranno e in lungo in largo. Bravo Djokovic a rimanere in partita fino all’ultimo, grande mentalità, un esempio per tutti, le ha provate tutte per venirne a capo, l’altro ha sempre trovato soluzioni per rispondere. Nei momenti di difficoltà Sinner ha tirato sempre fuori le unghie. Djokovic ha avuto la prima palla break a fine secondo set, contro uno Jannik che pure ha avuto percentuali di prime bassissime. Guardavo i precedenti con Alcaraz: quando perde c’è sovente questo problema con la percentuale di prime, che rischia di essere la chiave per la finale di domenica. Grandissima testa nell’affrontare un match delicato contro un’icona del tennis in un contesto nel quale il pubblico ha sostenuto Djokovic dall’inizio alla fine. Jannik è stato inscalfibile da questo punto di vista e bravo a non farsi condizionare più di tanto dal vento all’inizio, era un fattore. Se l’avversario fosse stato diverso da Sinner, Djokovic avrebbe chiesto la chiusura del tetto a inizio partita, si vedeva che era nervoso. Mi è piaciuto vedere Jannik non condizionato da quel vento all’inizio fastidioso. Grandissima vittoria di testa e altra testimonianza della grandezza di questo ragazzo, incredibile agonista, ma con un approccio glaciale alla partita che fa la differenza in qualsiasi sport“.
Sulle dichiarazioni del serbo ormai ben note: “In conferenza stampa Djokovic fa capire che potrebbe essere l’ultima volta a Parigi. E non si era mai spinto tanto in là. Probabilmente avrebbe perso da Alcaraz, Sinner e forse Musetti. Poi dice che Wimbledon e Melbourne sono le possibilità che può avere di vincere. Nella sua testa quelle superfici sono quelle in cui è convinto di poterci ancora provare“.
Forse, però, non è finita: “Può anche darsi che uno dei due big abbia un problema fisico, l’altro esca prima, e allora se ci credi e pensi di essere solo sotto quei due dici quelle cose. Lui dice ‘ho giocato con Zverev, che a cominciato il 2025 per diventare primo in classifica e non ci è andato vicino’. Lo ha asfaltato, soprattutto mentalmente“.
Situazione per il futuro: “50 e 50, ma per forza di cose. Batte Alcaraz a Melbourne, e lo batte anche a Parigi olimpica l’anno prima. Perde da Sinner, e se perde sulla terra da Sinner ci perde ovunque, nella sua testa c’è il fatto che da uno perde nettamente. Questo che ha affrontato ieri. Ho apprezzato Djokovic da inizio a fine partita per l’approccio: non ha voluto regalare niente. Ha alzato l’asticella“. E ricorda il 2024 in proiezione 2025: “Lui a fine Parigi è costretto a operarsi. Qui è salito di colpi turno dopo turno. Ora si fermerà per giocare Wimbledon, ovvio che arriverà con una condizione superiore. Mettiamoci nei panni di Djokovic. Non può che avere pensieri positivi“.
Chiosa statistica finale: “Sinner in finale ci arriva senza perdere un set. Non ci sono riusciti in tanti: Nadal sei volte, Borg tre. Ce l’hanno fatta in sette. In tre hanno portato a casa il trofeo: oltre a loro, Nastase. 14 volte chi è arrivato in finale e non ha perso set 10 volte ha vinto il titolo. Ma, da numero 1 al mondo, l’unico ad arrivare in finale senza perdere un set è stato Borg, tre volte, l’ultima nel 1981. Questo, al di là di come vada a finire domenica, è qualcosa di mostruoso. Questo è testimonianza della grandezza di ciò che ha fatto Sinner in questi giorni“.