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Roland Garros 2025: Flavio Cobolli, tutto facile contro Cilic all’esordio

Federico Rossini

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Cobolli / LaPresse

Molto più facile di qualsiasi previsione il primo successo di Flavio Cobolli al Roland Garros 2025. Il classe 2002 sconfigge il croato Marin Cilic, o meglio la sua ombra (perché è lontanissimo parente di quello ammirato negli anni migliori), per 6-2 6-1 6-3. Basta un’ora e 41 minuti all’azzurro per assicurarsi la settima vittoria Slam in carriera e guadagnarsi un appuntamento con uno tra Matteo Arnaldi e Felix Auger-Aliassime, che sono attualmente in campo.

Arrivano molto presto, già nel terzo game, le prime palle break per Cobolli. Sono due, ne basta una con una bella risposta che vale il 2-1. Cilic prova subito a rientrare, ma Flavio gli serve sul dritto per negargli il controbreak. Il fatto che le percentuali con la prima di servizio del croato siano straordinariamente basse (molto sotto il 30%) è anche un aiuto per l’italiano, che di forza va a guadagnare ancor più terreno per poi chiudere con il punteggio di 6-2.

Subito piuttosto lungo il primo game del secondo set, che oltre ad andare ai vantaggi vede anche un Cilic un po’ più convinto. Cobolli, però, il break lo mette a segno lo stesso con un dritto largo dell’ex vincitore Slam, poi annulla due palle dell’1-1 (o meglio è l’ex campione US Open che non concretizza) e si mette in zona di tranquillità. Il canovaccio continua a essere di tanta concretezza da parte dell’italiano e molti errori per il croato, che cede di nuovo la battuta. Poi il resto ce lo mette il capitolino, che con un gran rovescio trova il set point e poi si lascia, letteralmente, mandare sul 6-1.

Dopo tre game fondamentalmente interlocutori, nel quarto è Cobolli ad avere di nuovo la chance per allungare sul 2-1, solo che Cilic spinge di dritto per annullare e poi salire sul 2-2. Poco male: il break, e a zero, arriva sul 3-2, con il croato che a quel punto non è fondamentalmente più neanche nello spirito mentale di riuscire a tenere il match in piedi. Di fatto è fin troppo facile per Flavio, che comunque rimane concentrato fino alla fine, andare a porre fine all’opera.

Tutto anche troppo semplice quest’oggi per Cobolli, e tutto parte da un dato: 66% contro 47% di prime in campo, ma in generale è un po’ tutto il gioco dell’italiano che è più convinto rispetto a quello di Cilic. Che, va detto, aveva già perso dal sudafricano Lloyd Harris nell’ultimo turno delle qualificazioni prima di essere ripescato. E già questo non lo si poteva considerare un buon segnale per lui.

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