Ciclismo
Miguel Indurain incensa Pellizzari: “L’Italia ha il corridore da corse a tappe, ci vorrebbe una squadra italiana”
Giulio Pellizzari sta offrendo prestazioni rimarchevoli al Giro d’Italia dopo che nelle prime due settimane aveva lavorato alacremente per il proprio capitano Primoz Roglic, con l’obiettivo di mantenere lo sloveno ai piani alti della classifica generale. Le cadute si sono fatte sentire sul fisico del balcanico e così è stato il giovane compagno di squadra a diventare il riferimento in classifica per la Red Bull-BORA-hansgrohe, rendendosi protagonista di due prestazioni degne di nota.
Ieri ha attaccato sull’ultima salita, ha guadagnato terreno su tutti i big, è stato raggiunto dall’ecuadoriano Richard Carapaz e poi lo ha staccato con una micidiale rasoiata negli ultimi cinquecento metri. Oggi è risultato baldanzoso sul Mortirolo, poi sulla salita di Le Motte non ha avuto la reattività per replicare alla maglia rosa Isaac Del Toro, ma ha comunque convinto per la sua qualità in montagna. Nel giro di ventiquattro ore ha recuperato undici posizioni e si è issato al settimo posto in classifica generale.
Il 21enne è indubbiamente il nome nuovo del ciclismo tricolore e tutti gli appassionati del pedale alle nostre latitudini sperano di avere trovare l’uomo da corse a tappe per il futuro, quel ciclista in grado di lottare per i Grandi Giri dopo che l’epopea di Vincenzo Nibali si è chiusa ormai da qualche anno. Un’investitura di primissimo piano è arrivata da Miguel Indurain, ospite del Processo alla Tappa su Rai 2: “Ci vuole una squadra italiana che corra solo per lui: ora l’Italia ha il corridore da corse a tappe ma manca la squadra italiana“.
Il fuoriclasse spagnolo, capace di vincere cinque Tour de France consecutivi tra il 1991 e il 1995 e di firmare la doppietta Grande Boucle-Giro d’Italia per due stagioni di fila (1992 e 1993), ha elogiato le doti di Giulio Pellizzari e spera che si possa creare una formazione italiana nel World Tour, ipotesi che al momento sembra essere molto lontana.