Ciclismo

Juan Ayuso via dalla UAE Emirates? Gianetti categorico: “C’è un contratto”

Stefano Villa

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Ayuso / Lapresse

Juan Ayuso si era presentato al Giro d’Italia come uno dei grandi favoriti per la conquista del Trofeo Senza Fine insieme allo sloveno Primoz Roglic. Il talentuoso spagnolo si è distinto nella prima settimana, ma poi una caduta lo ha fortemente debilitato costringendolo a ricevere dei punti al ginocchio e in avvio della terza settimana è andato alla deriva, accusando prima un ritardo di un quarto d’ora e poi altri 35 minuti.

La sfortuna ha perseguito l’alfiere della UAE Emirates-XRG, che è stato anche punto da un’ape: la parte destra del suo volto si è gonfiata e gli si è chiuso un occhio, tanto da costringerlo ad alzare bandiera bianca nelle prime battute della tappa odierna. Il 22enne vantava i gradi di capitano della formazione emiratina, che sono poi progressivamente passati sulle spalle del messicano Isaac Del Toro, attualmente in maglia rosa.

Juan Ayuso si era lamentato nel recente passato di non godere spesso dello status di capitano vista la presenza in squadra del fuoriclasse Tadej Pogacar, motivo per cui si è parlato a lungo di un suo possibile addio a questo sodalizio. Su questo punto è intervenuto anche Mauro Gianetti, CEO della UAE Emirates-XRG, ai microfoni di Gazzetta dello Sport e CyclingNews: “È uno dei nostri corridori. È felice alla UAE Team Emirates-XRG. Juan Ayuso non ha intenzione di lasciare la squadra e non abbiamo intenzione di lasciarlo andare. Ayuso ha un contratto con la UAE Emirates e resterà con noi. Non ci sono opzioni sul tavolo“.

Mauro Gianetti ha fatto un punto della situazione anche a Bici Sport: “Già da qualche giorno accumulava un po’ di fatica e non recuperava, era motivato ad aiutare Isaac tra domani e sabato ma la puntura d’ape gli ha chiuso un occhio, il medico gli aveva proibito di partire ma ci ha provato e poi ha capito che non poteva andare avanti senza sicurezza. La caduta gli ha fatto male: la ferita sulla piega del ginocchio e ogni giorno doveva rifare i punti sono cose che non ti lasciano tranquillo“.

Il dirigente sportivo ha poi proseguito:È un ragazzo forte, un campione, ora avrà un periodo di recupero. Ha già vinto sette gare in stagione e magari questa cosa lo ha messo sotto pressione, ma è un campione, ha 22 anni e lo rivedremo. La Vuelta non era nei piani, ma si può pensare“.

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