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Federico Bondioli: “Sensazioni incredibili dopo aver battuto Bolelli/Vavassori. Più in alto possibile, ma con calma”

Edoardo Diamantini

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Bondioli / IPA Sport

Uno dei nomi saliti agli onori delle cronache recenti è quello di Federico Bondioli, in virtù della sua vittoria, assieme a Carlo Alberto Caniato, al primo turno degli Internazionali d’Italia 2025 in doppio contro Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Un gran risultato per loro e soprattutto lui, che da junior condivideva i campi con figure quali Tien, Blockx, Michelsen e Landaluce. Scopriamo qualcosa in più del ventenne ravennate in quest’intervista che guarda molto al futuro.

Innanzitutto, quando hai iniziato ad appassionarti al tennis?

Mi sono appassionato al tennis quando avevo solo 4 anni al Foro Italico, quando mio padre mi portò per un suo torneo di beach tennis. Mentre lui giocava il torneo, con mia mamma tra un match e l’altro andavamo a giochicchiare con una racchettina e la pallina nei campi che erano a disposizione. Sono stati quelli i primi momenti in cui ho iniziato ad avere la racchetta in mano“.

Hai un giocatore in particolare al quale ti ispiri?

Devo dire che non ho un giocatore in particolare a cui mi ispiro, però avendo vissuto a Bordighera per un po’ di tempo quando anche Jannik Sinner era lì, lo vedo sicuramente come una grande fonte d’ispirazione. Poi sono molto amico con Stefano Travaglia, che è stato top 100, e lui mi sta aiutando veramente tanto nella mia crescita personale e in campo“.

Qual è il colpo preferito? E la superficie?

Il mio colpo preferito è il rovescio. Per la superficie direi terra in questo momento, però non mi trovo male anche sui campi in cemento“.

Recentemente hai battuto agli Internazionali d’Italia in doppio una coppia tricolore non di poco conto: Andrea Vavassori e Simone Bolelli. Ci racconti le sensazioni e la soddisfazione di quel match?

Dopo una vittoria del genere, inaspettata, le sensazioni erano incredibili, dato che Bolelli e Vavassori non hanno bisogno di introduzioni e averlo fatto con Carlo (Carlo Alberto Caniato, N.d.R.) è stato ancora più speciale. Credo di dover usare questa vittoria come fonte d’ispirazione e motivazione per continuare a crescere e fare il mio percorso“.

Questo successo può averti messo in qualche modo pressione, o è solo energia positiva e fiducia per il futuro?

Pressione no, però è sicuramente energia positiva per entrambi e nelle nostre carriere di singolo. Abbiamo ancora tanta strada da fare e ancora tanto da imparare, quindi cercherò di usare questa vittoria come una spinta in più e punto di partenza per fare meglio“.

Sinner, Musetti, Berrettini e tanti altri interpreti del periodo di successo del tennis italiano… Federico Bondioli in futuro lo vedremo tra questi?

In questo momento non c’è bisogno di mettersi aspettative addosso così grandi, ma voglio pensare solo al mio miglioramento. Ora sto trovando continuità nei Futures, e il prossimo step saranno i tornei Challenger; sto migliorando la classifica di settimana in settimana e credo sia questo l’importante, crescere e migliorarsi senza fretta, ma con costanza. L’obiettivo è sicuramente quello di arrivare più in alto possibile, però con calma“.

Sogni la convocazione in coppa Davis?

La convocazione in Davis sarebbe un sogno. L’anno scorso ho avuto la fortuna di fare da sparring a Bologna ed è un ambiente incredibile, quindi sì, può essere tra gli obiettivi più grandi“.

A fine stagione sarai soddisfatto se…

Secondo me sarà un buon anno se riesco a chiudere la stagione con una classifica intorno al numero 300, poi ovviamente se sarà più alta ancora meglio. Il livello è molto alto e un anno come questo non è facilissimo. Scalare la classifica con il livello che c’è nei tornei Challenger oggi è complicato, ma fa parte del percorso“.

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