Formula 1
F1, McLaren non può scegliere tra Piastri e Norris. Così Verstappen resta pericolosissimo e i precedenti “lo aiutano”
La stagione 2025 della F1 è esattamente a un terzo della distanza. Si sono disputati 8 Gran Premi e 2 Sprint. Restano 16 GP e 4 mini-gare. La classifica del Mondiale piloti vede Oscar Piastri e Lando Norris separati da 3 punti, dunque sostanzialmente alla pari. Alle loro spalle è però, ancora minaccioso, Max Verstappen, rispettivamente a -25 e -22 dall’australiano e dal britannico.
Una situazione non propriamente ideale, per il Team di Woking, che in questo momento non può scegliere se puntare sull’uno o sull’altro pilota. Allo stato attuale delle cose, con quale criterio si potrebbe privilegiare l’inglese a discapito dell’aussie, oppure viceversa? Non è possibile, appunto. Dunque, si deve osservare il corso degli eventi, nella speranza che i due non si tolgano troppi punti a vicenda, consentendo a chi ha vinto gli ultimi quattro titoli iridati di ambire al quinto.
Soprattutto, dal punto di vista della McLaren, bisogna sperare che Verstappen venga staccato in fretta. Difatti, generalmente, quando si verifica una dinamica come quella attuale, ovvero quella di un team con entrambi i propri piloti in lotta per il titolo infastiditi da un intruso, finisce male per la squadra in questione.
Se guardiamo all’ultimo mezzo secolo di storia della F1, ci renderemo conto come di 3 volte su 4, i due litiganti abbiano fatto godere il terzo incomodo! Nel 1981 Nelson Piquet (Brabham) beneficiò degli screzi tra Carlos Reutemann e Alain Jones (per la verità, l’argentino si rese protagonista di una sorta di insubordinazione, rifiutando il ruolo di numero 2).
Poi, trasferitosi proprio alla Williams, Piquet stesso nel 1986 fu “vittima” dell’ascesa di Nigel Mansell. Quell’anno ne approfittò al meglio Alain Prost (McLaren). La struttura di Woking si trovò dalla parte sbagliata, invece, nel 2007, quando Fernando Alonso e Lewis Hamilton “si fecero la guerra” consentendo alla Ferrari e a Kimi Räikkönen di trionfare in rimonta.
Solo la Red Bull del 2010 scampò alla dinamica di “tirarsi la zappa sui piedi da sola”. Con un distinguo, però. In quel caso Sebastian Vettel, alfine vincitore del titolo, era il terzo incomodo fra il compagno di squadra Mark Webber e il già citato Alonso, nel frattempo spostatosi in Ferrari!
Certo, altre volte il Mondiale è stato affare tra compagni di squadra (Lauda e Prost; Senna e Prost; Hill e Villeneuve; Hamilton e Rosberg) ma era esclusivo, non c’erano avversari a contatto nei momenti cruciali della stagione, poiché la loro concorrenza o non è mai esistita, oppure era già stata battuta.
Vedremo come evolverà il 2025, dunque se Piastri e Norris allungheranno in maniera decisa, oppure se anche a questo giro di giostra l’equilibrio interno a una squadra dominante sarà deleterio per il team stesso.