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Ruud scioccato da Sinner: “Un muro, tirava a più di 150 km/h. Sembra avere due diritti”

Giandomenico Tiseo

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Casper Ruud / LaPresse

Un autentico dominio. Non se l’aspettava Casper Ruud di dover affrontare un avversario del genere e in quella condizione nei quarti di finale degli Internazionali d’Italia. Reduce dalla vittoria a Madrid, il norvegese pensava di poter fare partita contro Jannik Sinner, tornato a Roma a competere dopo tre mesi di stop per la vicenda “Clostebol”.

Si è assistito invece a un match a senso unico, vinto da Sinner con lo score di 6-0 6-1 in 64′ di gioco. Una prestazione irreale dell’altoatesino e Ruud non ha potuto fare altro che riconoscerne i meriti in conferenza stampa: “Da avversario in campo è la prestazione più vicina alla perfezione che abbia mai visto. Voglio dire, nei primi 4 game forse ho fatto un paio di gratuiti, cercando di andare per il vincente e sbagliando, ma tutto il resto è venuto fuori dalla sua racchetta, per tutta la durata del match. Ogni singolo colpo, sia con il rovescio che con il dritto, sembrava andare a più di 150 km/h. Anche se ogni tanto sentivo di colpire la palla in maniera pesante, tornata tutto indietro con una velocità incredibile. È semplicemente impressionante“, ha dichiarato lo scandinavo.

Era come giocare contro un muro che ti rispedisce la palla a 160 km/h ogni singola volta. È come se lui avesse due dritti, anche se in realtà per lui potrebbe valere anche il discorso dei due rovesci, perché il suo rovescio appunto è davvero buono“, ha sottolineato il n.7 del ranking.

Alla fine non mi sento poi così male. Penso sia stato più divertente che altro, anche se ho vinto solo un game. Lo guardo giocare e pensi: “Questa m***a è di un livello superiore!”. Scusate il linguaggio (ride), ma non so cos’altro dire”. Avrei voluto una partita più serrata o avrei voluto regalare ai tifosi una partita più lunga. Pensavo di essere pronto, ma lui lo era ancora di più. A ogni mio colpo rispondeva ancora meglio. Non ho potuto fare niente, questa è la storia del match“, ha concluso Ruud.

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