Tennis
Carlos Alcaraz piega Alex de Minaur in finale a Rotterdam e sfata il tabù per gli spagnoli
Detto, fatto. Carlos Alcaraz (n.3 del mondo) aveva puntato al primo titolo ATP indoor e l’obiettivo è stato centrato. Nella finale di Rotterdam (Paesi Bassi), il funambolo di Murcia ha sconfitto l’australiano Alex de Minaur (n.8 ATP) col punteggio di 6-3 3-6 6-2 in 1 ora e 56 minuti di partita, sfatando anche il tabù per i giocatori spagnoli che mai si erano imposti in questo evento.
Giova ricordare i ko negli atti conclusivi di Juan Carlos Ferrero (attuale coach di Alcaraz) contro Lleyton Hewitt nel 2004 e di Rafa Nadal contro Andy Murray nel 2009. Niente da fare per de Minaur che, come era accaduto l’anno scorso contro Jannik Sinner, si è dovuto arrendere a un rivale più forte e attrezzato nei momenti importanti. Per Carlitos è il 17° titolo nel circuito maggiore. Inoltre, Alcaraz può fregiarsi dei titoli 500 su tutte le superficie (indoor, outdoor, terra ed erba) a soli 21 anni.
Nel primo set la partenza è lanciata dell’iberico che, con soluzioni di pregevole fattura, strappa il servizio a un de Minaur non così centrato. L’aussie però reagisce e nell’ottavo game fa vedere alcune risposte eccellenti, che portano al contro-break a “zero”. La gestione, però, del turno al servizio successivo non è eccelsa per il nativo di Sydney e Carlitos può scappare nuovamente e chiudere sullo score di 6-4.
Nel secondo set Alcaraz commette qualche errore di troppo e nello scambio da fondo è de Minaur a prevalere. Il break per l’australiano c’è nel secondo game e sfiora il doppio vantaggio nel quarto. Lo spagnolo si aggrappa al servizio e mette sotto pressione il rivale nel settimo gioco, quando è lui ad avere la possibilità del contro-break. Stavolta l’aussie tiene botta e cancella l’opportunità. La gestione del n.8 del mondo è senza incertezze nel turno alla battuta successivo e il 6-3 è cosa fatta.
Nel terzo set l’iberico sale di livello, cercando di rompere gli indugi nel secondo game, ma la palla break non si tramuta in realtà. L’appuntamento però è solo rimandato. Dopo essersi salvato ai vantaggi in un quinto game complicato, Carlitos approfitta di qualche errore di troppo dell’avversario per strappargli il servizio nel game successivo. Il break è decisivo e de Minaur crolla letteralmente nell’ottavo gioco, quando deve stringere la mano al suo avversario sullo score di 6-2. Leggendo le statistiche, a fare la differenza in favore dell’iberico sono stati soprattutto i punti vinti con la seconda di servizio: 64% rispetto al 47%.