Ciclismo

Alberto Bettiol: “Voglio una tappa al Giro con la maglia tricolore. Ho ancora delle cartucce da sparare”

Francesca Cazzaniga

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Bettiol / Sprintcycling

Alberto Bettiol ha ricominciato la sua stagione la Santos Tour Down Under in Australia, sotto il caldo sole dell’estate australiana. Il campione italiano, questa sua 13esima stagione da professionista, veste la maglia della XDS Astana, formazione nella quale è approdato – con trasferimento immediato – la scorsa estate dopo aver rescisso in anticipo il contratto con la EF Education EasyPost: “Al momento non farei grandi bilanci, la stagione è cominciata da pochissimo, ma una cosa è certa, il livello in gruppo è sempre molto alto. Ho passato un buon inverno, senza intoppi, sono stato in ritiro due settimane con la squadra in Spagna e poi ad inizio gennaio sono partito subito per l’Australia. Ho iniziato a mettere km nelle gambe in vista di questa importante stagione“.

La risoluzione anticipata con la EF Education EasyPost e il passaggio in Astana. Che ambiente hai trovato nella nuova squadra?
“Un ambiente molto familiare, conoscevo già quasi tutto lo staff. Mi trovo bene e non posso lamentarmi. Sono tornato a lavorare con alcune figure come Michele Pallini ed Emilio Magni e svariati compagni li conoscevo già, non è stato quindi un passaggio che mi ha sconvolto, ho trovato sin da subito un ambiente accogliente”. 

Qualche anno fa l’Astana era una tra le squadre più forti: c’è la volontà di tornare a quei livelli?
“Assolutamente sì. Il ciclismo si sta evolvendo e quindi la squadra ha dovuto inserire figure professionali che magari prima non c’erano e che nel ciclismo attuale possono fare la differenza, ad esempio un reparto dedicato alla performance, preparatori, figure specializzate nella biomeccanica; queste sono solo alcune delle figure che sono state inserire nel Team per portare la squadra ai livelli di qualche anno fa e per permettere di essere competitivi con le migliori formazioni al mondo. L’arrivo dello sponsor cinese XDS ha poi sicuramente dato una grande accelerata e una forte mano economica”.

Hai trovato anche tanti italiani: un vantaggio in più?
“Ci sono tanti italiani è vero, ma sinceramente non è una cosa che a me cambia più di tanto. E’ importante che in squadra non si crei la barriera della comunicazione e che quindi tutti si parli la stessa lingua”.

A 31 anni, nel ciclismo di qualche decade fa, saresti nel pieno della tua maturità agonistica. In quello di oggi sembri già quasi ‘anziano’. Dentro di te senti di avere ancora delle cartucce importanti da sparare?
“Sì, altrimenti avrei già appeso la bici al chiodo. Finché avrò voglia di correre, di migliorarmi e di passare così tanti giorni lontano da casa, continuerò a correre. Sono giovane, ma nel ciclismo al giorno d’oggi sono considerato ‘anziano’, è uno sport che negli anni è cambiato tanto, dove si inizia ad andare forte sin da Juniores, ma non so quanti di questi giovani riusciranno a fare e resistere nel professionismo per così tanti anni. Dal mio canto sento di avere una grande esperienza, mi conosco bene e so gestirmi, penso invece che i giovani di oggi abbiano meno consapevolezza di loro stessi perché guidati solamente da persone esterne”. 

Una grande Classica Monumento è un obiettivo realizzabile?
“Non guardo mai troppo lontano, cerco di prepararmi al meglio per andare forte e cogliere le giuste opportunità”.

 Qual è la cosa che ricordi con più affetto del giorno in cui vincesti il Giro delle Fiandre?
“Mi ricordo i mesi dopo, è stato un Fiandre che per me è durato anni. I messaggi, i video che mi sono arrivati, le chiamate, che porterò per sempre nel cuore. C’è stata una persona a me molto cara che mi disse: ‘Tutti si ricordano quel giorno dov’erano e cosa stavano facendo in quel preciso momento quando hai trionfato al Fiandre’, e questo penso sia una delle cose più belle”.

C’è un obiettivo che vorresti raggiungere nel 2025?
“Mi piacerebbe dare continuità alla stagione passata, sarò al via del Giro d’Italia e mi piacerebbe poter vincere una tappa con la maglia di Campione Italiano. Sarà una stagione lunga e fondamentale sarà fare più punti possibili per mantenere la licenza World Tour”. 

Quindi quale sarà il tuo calendario di gare?
“Adesso andrò sul Teide per due settimane abbondanti e quindi darò continuità a questo blocco di lavoro. Poi sarò al via del Trofeo Laigueglia, la Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Dwars door Vlaanderen, questo al momento dovrebbe essere il programma per arrivare al Giro d’Italia. Le Strade Bianche al momento sono in forse”.

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