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Nuoto, Sara Curtis in rampa di lancio: “Ho ancora tanti margini. Avevo il magone per i 100 sl, ora…”

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Sara Curtis / LaPresse

È stata Sara Curtis l’ospite dell’ultima puntata di Swim2u in onda sul Canale YouTube di OA Sport. La nuotatrice classe 2006, già medaglia d’argento in staffetta agli Europei in vasca corta, si prepara per una stagione tutta da vivere. La qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 è il fiore all’occhiello di una carriera solamente agli inizi, ma che sta già facendo capire tutte le qualità della nostra portacolori.

La nativa di Savigliano inizia la sua intervista parlando della sua grande prestazione ottenuta agli Assoluti primaverili di Riccione: “Ho iniziato piano piano a realizzare quello che ho fatto. Centrare un 24.56 è stato davvero notevole. Un tempo buono che mi avrebbe fatto rischiare la finale alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e che mi avrebbe dato la sesta posizione al Mondiale di Doha. Un crono cercato? No, anzi. Pensavo di poterlo centrare al Sette Colli per cui sono stata molto sorpresa. Sinceramente credevo di poter fare 24.8-24.9 al pomeriggio. Nel corso della mattina, addirittura, non sapevo se sarei scesa sotto il 25.0. Ero in forma ok, ero fiduciosa per una buona prestazione, ma il pass olimpico non lo avevo messo in conto”.  

Sara Curtis passa poi a raccontare la sua esperienza con il nuoto:Ho iniziato quando avevo solo 2 anni, quindi sono passata al livello agonistico a 6. Mi sono divisa tra Savigliano e Fossano, tornando a Savigliano in pianta stabile. I 50 stile libero sono sempre stati parte di me. Mi sono sempre allenata con Thomas Maggiora che mi ha preso per mano nella mia crescita. Una figura fondamentale che mi conosce e che mi sa tranquillizzare anche nei momenti di maggiore stress. Prima abbiamo vissuto l’exploit del Mondiale giovanile in Perù nel 2022, quindi gli Assoluti con il successo finale”.

La piemontese analizza poi il suo rapporto di odio-amore con i 100 stile libero: “Devo ammettere che sono sempre stati un grosso ostacolo per la mia esperienza. Non mi piacevano. Non li vivevo bene. Avevo sempre il magone sui blocchi di partenza. Thomas invece mi ha fatto capire che sarebbero stati fondamentali per la mia carriera e che mi avrebbero aperto molte strade, specialmente a livello di staffette. Per cui mi sono messa a testa bassa a lavorarci e mi hanno ripagato di tutti gli sforzi fatti. I miei allenamenti? Faccio un giorno in vasca da 50 metri e uno in quella da 33. So che è una distanza particolare, ma il mio allenatore ha voluto farmi prendere questa strada”. 

Il 2024, come detto, sarà tutto puntato sulle Olimpiadi di Parigi. “In allenamento mi sento più grintosa e ho più voglia di fare. L’attesa è enorme ovviamente. Ora devo pensare ai prossimi appuntamenti. Si inizierà con i Criteria, quindi ad aprile avrò una gara ad Atene prima del Sette Colli. Tante gare che mi daranno una mano per arrivare al momento clou nella giusta forma. Non dimentichiamo anche gli Europei junior che affronterò per l’ultima volta”. 

Capitolo staffette. Il pensiero è anche in questo caso già sotto i Cinque Cerchi. “Siamo un gruppo giovane, sintomo che il nuoto azzurro sta bene e produce atlete. Siamo 4-5 e rappresentiamo un bel gruppo. Io conosco tutte e con alcune ho anche gareggiato. Speriamo di fare qualcosa di importante. Non ci sono ancora ipotesi di formazioni o dettagli vari. Penso che tra Sette Colli e collegiali definiremo tutto”. 

Ultima battuta sugli aspetti del suo nuoto ancora da migliorare: “Anche se ho centrato un 24.56 penso che ho ancora margini. In primo luogo devo migliorare in pre-chiamata. Quello che mi manca è la giusta concentrazione prima della gara. Dopodiché posso crescere in partenza, nella virata e sui 100 metri nella seconda subacquea che a volte mi manca. Non dimentichiamo anche l’arrivo. A volte non prendo bene le giuste distanze”. 

L’INTERVISTA COMPLETA A SARA CURTIS

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