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Tennis, Richard Gasquet: “Il numero 150 del mondo oggi è migliore di vent’anni fa. Gioco senza pensare alla fine”

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Gasquet / LaPresse

Sebbene, a 37 anni, non possa esserci ovviamente più la competitività dei giorni migliori, Richard Gasquet qualcosa da dire lo ha ancora. Attualmente ormai fuori dai primi 100, il nativo di Beziers ha vissuto sostanzialmente tre ere tennistiche, anche se a molti sembrano due perché il dominio di Federer, Nadal, Djokovic e per diverso tempo anche Murray ha oltrepassato i tempi comuni.

A Dicodusport, Gasquet ha parlato molto chiaro circa il proprio livello: “Mi piacerebbe tornare nei 100, ma non è facile. Bisogna giocare molte partite e questo non è per nulla semplice. Mi diverto con questo sport. Ho avuto buoni momenti quest’anno, anche se non sono così forte. Non mi pento di continuare. Cerco di mantenermi in forma. […] Vado a tutti i tornei con umiltà. Chiaro, molto meglio giocare Roma, Madrid e Montecarlo, quelli che ho sempre giocato, ma oggi sono 120 del mondo. Mi preparo però per i grandi tornei: riceverò un invito per Bucarest, magari uno per il Roland Garros… mi piace prepararmi per poter giocare i grandi tornei. Le partite sono tutte complesse: se non fossi umile, lascerei il tennis. Non è un problema per me giocare questi tornei“.

Il punto vero, però, riguarda il livello del circuito così com’è adesso: “Ogni partita è dura, è questo quel che cambia rispetto al passato. Quando ero nei migliori del mondo avevo margine contro giocatori come questo. Oggi posso perdere da chiunque. Non ricordo molto del passato, sono passati 20-22 anni, però credo che oggi il numero 200 o 300 del mondo sia migliore rispetto a prima. Non la top 10, perché avevamo Nadal, Federer, Djokovic, Murray, Wawrinka… sarà difficile ripetere un’epoca simile. Quello che è chiaro è che il 150 o 200 del mondo è molto migliore di prima, perché è meglio preparato e più seriamente“.

Inevitabile anche il pensiero del ritiro: “Quando Tsonga si è ritirato, mi sono sentito un po’ strano. Quando Simon si è ritirato, lo stesso. Se decideranno di farlo Murray, Wawrinka e Nadal, sarà doloroso. E avverrà presto, credo. Questione di mesi. Mi ci metto anche io, anche se non mi faccio questa domanda per essere mentalmente fresco e competere ogni settimana. Gioco senza pensare alla fine“.

Quest’anno Gasquet, che a livello ATP ha faticato davvero tantissimo, ha raggiunto la finale nel Challenger di Manama, in Bahrein. L’ultimo suo impegno è stato quello nel Challenger di Murcia, nel quale è stato eliminato ai quarti di finale dallo spagnolo Pablo Llamas Ruiz.

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