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ATP Rio De Janeiro, Carlos Alcaraz cerca di nuovo il titolo contro Norrie e gli specialisti sudamericani

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Alcaraz / LaPresse

Continua lo swing sudamericano sulla terra rossa. Stasera si consumerà il torneo di Buenos Aires, e da domani dall’Argentina si fa un salto fino in Brasile, a Rio de Janeiro; un 500 che nella storia ha visto vittorie di lusso, tra Rafa Nadal nella prima edizione del 2014, David Ferrer (contro Fognini) l’anno successivi e Carlos Alcaraz, trionfante nel 2022. E che ora cerca la seconda affermazione.

Non in fila, poiché lo scorso anno venne sorprendentemente sconfitto da Cameron Norrie al termine di una partita combattuta. L’Alcaraz che si è visto a Buenos Aires pare di buon livello in vista della trasferta verso gli Stati Uniti tra Indian Wells e Miami, dove dovrà più guardarsi indietro, visti i tanti punti da difendere su Jannik Sinner e Daniil Medvedev (lo stesso per loro) che a mirare al primo posto di Novak Djokovic, che con la mancata partecipazione del 2023 ha occasione di mettere tanto fieno in cascina.

Torneo un po’ snobbato dalla top 10 mondiale quello di Rio, il che gioca a favore dell’iberico. La seconda testa di serie del tabellone è il cileno Nicolas Jarry, e ad Alcaraz non farà piacere rivederlo dopo la sconfitta patita ieri sera a Buenos Aires. Il cileno è un cliente fastidioso grazie al suo servizio, lo è ancora di più sulla terra, e potrebbe avere, in caso di finale, anche un leggero vantaggio psicologico rispetto all’iberico.

Alle loro spalle Francisco Cerundolo ed il campione uscente Cameron Norrie, mai stato un fulmine di guerra sul rosso ma che lo scorso anno trovò ottimo feeling, con la finale a Buenos Aires e il successo in Brasile. Al solito, come accade in Sud America, spuntano poi come funghi i vari specialisti del rosso, come Alejandro Tabilo, Juan Pablo Varillas, Jaume Munar, Federico Coria, Cristian Garin ed Albert Ramos-Vinolas, che possono dare fastidio. 

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