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Medvedev ora non sbadiglia più…Sinner, quando la vendetta è un piatto da servire freddo

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È passato un secolo, ma in realtà sono pochi mesi. Fino all’autunno 2023 Daniil Medvedev aveva le sembianze del tabù o della nemesi per Jannik Sinner. Sei partite giocate e sei sconfitte subìte dal ragazzo di Sesto Pusteria, tra cui quella delle ATP Finals 2021 quando da riserva subentrò all’infortunato Matteo Berrettini, affrontando il moscovita e perdendo nel tie-break del terzo set.

Un match nel quale il russo, con fare presuntuoso e provocatorio, dedicò uno sbadiglio al tennista italiano dal momento che quella partita non metteva in palio la qualificazione e Medvedev voleva mandare un messaggio anche al pubblico sul suo impegno non massimale.

Di acqua ne è passata sotto i ponti e Sinner è riuscito con il talento e il lavoro a prendersi le sue rivincite. Nei fatti, dall’ATP500 di Pechino sono arrivate quattro vittorie negli scontri diretti con il n.3 del mondo, piegato a Vienna, Torino e a Melbourne quest’oggi, nella Finale degli Australian Open. Non si erano mai incontrati precedentemente in un Major e il russo aveva il vantaggio di affrontare il suo sesto atto conclusivo in un Major, rispetto al primo di Sinner.

Medvedev ha messo in seria difficoltà il nostro portacolori, andando avanti di due set e dominando gli scambi, ma poi le risorse fisiche hanno fatto la differenza e il miglior percorso di Jannik in Australia ha messo nelle condizioni l’azzurro di ribaltare la situazione. E così, ricordando quello sbadiglio, il classe 2001 tricolore si è vendicato a dovere.

Foto: LaPresse

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