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Atletica, Fortunato su Alex Schwazer: “Spero che torni. Ha un seguito pazzesco, ci lamentiamo che nessuno ci fila…”

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Ferdinando Savarese, conduttore della trasmissione Sprint2U, appuntamento settimanale in onda sul canale Youtube di OA Sport, ha avuto come ospite, assieme a Stefano La Sorda, Francesco Fortunato, specialista della 20 km di marcia.

L’analisi dell’annata 2023 dell’azzurro: “La stagione è stata, nel complesso, strepitosa e molto fruttifera per me, a partire dalla vittoria a Madrid, inaspettata, passando per la vittoria poi in Coppa Europa, ancora inaspettata. Al contrario poi alzando le aspettative, giustamente, perché dopo aver vinto la Coppa Europa, io in primis, ma tutti quanti ci aspettavamo una posizione un po’ più di rilievo al Mondiale, dove purtroppo sono arrivato soltanto 11°, comunque confermando il tempo che ho fatto a maggio in Coppa Europa, però, e questo dipende relativamente da me, in una gara molto veloce io ho confermato quello che è stato il mio miglior tempo quest’anno e un po’ di amaro in bocca è rimasto, ma insomma comunque non posso assolutamente ritenermi non soddisfatto di quella gara e della stagione“.

La pioggia ha causato un ritardo al via della gara: “Non ha influito sulla mia prestazione, e neanche su quella degli altri, perché chiaramente sono tutti forti. Quello che può aver influito, secondo me, è proprio la dinamica di gara: magari partendo all’orario previsto, in altre condizioni, non sarebbe stata impostata la gara nella stessa maniera. Questo può essere accaduto, chiaramente non lo possiamo sapere, però c’è stato sicuramente un condizionamento, ma non ritengo a livello cronometrico. A 10 minuti dalla partenza della gara, già riscaldati, già pronti, fatta la call room, pettorale, sei pronto, hai fatto tutta la preparazione mentale, sulla linea di partenza, quasi, ti dicono ‘Ci vediamo tra 2 ore’. E non stava piovendo in quel momento, perché poi la cosa assurda per noi è stata che noi eravamo lì e ci hanno detto ‘Ragazzi, la gara è posticipata di 2 ore per allerta meteo’, e noi non vedevamo una goccia di pioggia. Poi è piovuto veramente, però lì per lì, insomma, a nessuno dei presenti era mai successa una cosa del genere. Comunque tu sei lì, prepari il Mondiale, hai 2 ore per ripristinare le idee, per riscaldarti nuovamente, insomma alla fine io poi sono ritornato sulla linea di partenza e non stavo più pensando a quello che era successo. Credo che la maggior parte degli atleti abbia fatto questo, altrimenti non si spiegherebbe poi quel tipo di prestazione. Anche confrontandomi con alcuni amici-avversari, proprio questo prolungamento della tensione ha condizionato l’impostazione di gara, perché è stata una gara impostata su un ritmo comunque assurdo, che è quello che poi ha condizionato anche la mia gara, perché siamo partiti veramente tutti forte, e col fatto che poi c’era anche la pioggia, c’è stata una sorta di confusione generale in cui tutti sono partiti ad un’andatura elevata, ma al di sopra dei primati personali, e poi guardando alla fine, i risultati, soltanto forse i primi 3-4 classificati hanno fatto un negative split, tutti gli altri hanno rallentato e questo non so se è dipeso onestamente proprio da quel rinvio che ha aumentato i nervi di tutti quanti per poi sparare all’inizio e lanciarsi in questa avventura. Questa è un’idea che mi sono fatto, però in generale insomma la prestazione nel complesso non credo che sia stata condizionata più di tanto“.

La preparazione per il 2024: “Siamo ripartiti intorno a metà ottobre, quindi siamo ancora nelle prime fasi di costruzione della prossima stagione. Va tutto secondo i piani, tutto liscio, finché non abbiamo intoppi. Proprio in questo momento sono in ritiro con la Nazionale, siamo in caserma al Centro Sportivo, a Castelporziano, dalle Fiamme Gialle e faremo faremo dei test in questi giorni, va tutto tutto bene per adesso, è ancora un periodo molto lontano dalle gare, è una fase di costruzione. L’importante è essere in salute e mettere mattoncini ogni giorno. Dovrei fare come prima gara del 2024 quel tentativo di staffetta a fine gennaio, ci sarà una gara, si chiama gara-prova, comunque una gara nazionale in cui proveremo la staffetta mista di marcia il 21 gennaio. Spero di fare le indoor, dico spero perché comunque non è un obiettivo però se non ci sono intoppi io sono sulla linea di partenza, e dopo dovrei fare i Campionati Italiani della 20 km a marzo. Poi le tappe importanti: Coppa del Mondo, Europei ed Olimpiadi. Questo in linea di massima è il mio programma, poi ci sarà spazio magari per qualche altra garetta“.

Sul nuovo format di gara, la staffetta mista: “A me l’idea comunque nel complesso piace, la vedo come una nuova opportunità, è un’opportunità in più. Non mi è piaciuta la modalità di cancellazione/sostituzione della 35 km, quindi tutto ciò che è un di più, quindi nuove opportunità per noi, ben vengano, però che non siano a discapito di altre gare. Detto questo, la gara ormai è stata stabilita, è inutile continuare a pensare alla 35 km. Almeno per quest’anno ci sarà questa nuova gara e io cercherò di sfruttare al meglio questa nuova possibilità. Non l’ho ancora provata, quindi non so se mi piacerà questa modalità in cui la particolarità sta nel dividere due frazioni di gara nella stessa gara, dove devi gestire delle energie su due frazioni con un recupero molto lungo. Non ne ho idea onestamente“.

Cinque Paesi potranno qualificare due coppie alle Olimpiadi: “Si parla comunque di opportunità, non è scontato qualificare due squadre, al contrario di quello che si possa pensare. Ho fatto una personale statistica, molto banale, sommando i primati personali dei vari atleti per le varie Nazioni, quindi facendo una stima di coppie, sulla carta non è per niente scontato che qualifichiamo la seconda squadra, anzi sulla carta non qualifichiamo la seconda squadra, però ovviamente io penso che si possa fare, è comunque fattibile perché ci sarà sempre l’incognita delle squalifiche, ci sarà sempre l’incognita della gara e quindi, ovviamente, l’Italia ha l’ambizione e l’aspettativa di qualificarne due, perché i componenti sono molto validi, ma non dobbiamo dare per scontato che possiamo qualificarne due, schierando, magari, non i migliori del momento, perché cinque squadre, se ci pensate sono veramente poche. Basta mettere, non so, la Spagna, la Cina, il Giappone, l’Australia ed una una sudamericana, che può essere il Perù, che ha due belle coppie, o anche l’Ecuador, che ha due belle coppie, e siamo fuori. Quindi non è scontato“.

La squalifica di Alex Schwazer scadrà il 7 luglio: “Abbiamo fatto la Coppa del Mondo insieme a Roma nel 2016, ma lui faceva la 50 chilometri, quindi quella è stata l’unica occasione in cui ho avuto a che fare con lui, ma comunque poco, per quello che possono essere dei momenti di condivisione durante una trasferta a Roma, che è stata anche relativamente breve essendo a Roma, quindi non ho avuto tantissimo a che fare con lui personalmente. Io da una parte spero che torni a gareggiare, perché comunque lui chiaramente gode di una una fama superiore, penso, a tutti gli atleti dell’atletica italiana in questo momento, ed è l’unico che si può permettere di fare dichiarazioni ‘Batto il record della 20 chilometri’, io non vedo l’ora di fare questa sfida, magari torna, magari facciamo una bella sfida, lui prova a fare il record italiano, io magari lo batto. Io vedo sempre l’opportunità in tutto, un suo ritorno può essere un’opportunità per tutti noi della marcia, che ci lamentiamo ogni giorno di quanto nessuno ci si fili, a lui se lo filano tutti quanti: facciamolo tornare. Se organizza una gara, io mi presento al suo ritorno. A me stimola molto l’idea, lui ha un seguito pazzesco e giustamente comunque i suoi tifosi lo supportano e lo spingono tantissimo. Io timidamente dico ‘Scusate ragazzi, ci sono anch’io’. C’è Massimo Stano, che ha vinto le Olimpiadi, quindi magari dimostriamo che, insomma, siamo anche noi forti“.

IL VIDEO DELLA PUNTATA COMPLETA DI SPRINT2U

Foto: LaPresse

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