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Volley, l’Italia ha sbagliato gli obiettivi? Tutto sugli Europei, squadra scarica al Preolimpico

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Non era la vera Italia, quella spumeggiante che si è fatta conoscere in giro per il mondo, a volte anche a prescindere dagli attori, dall’immediato post-Tokyo fino all’Europeo in casa, quella vista al Maracanazinho. La stanchezza di cui si è parlato in questi giorni è uno dei fattori che ha causato il risultato deludente del torneo di qualificazione ma oltre alla stanchezza fisica, che non poteva certo essere esclusiva degli azzurri, si è trattato di un problema di carattere mentale.

La strategia era chiara e probabilmente anche condivisibile ma poi, alla luce dei fatti, si è rivelata un boomerang che colpito in piena testa l’organizzazione azzurra. L’obiettivo principale era l’Europeo in casa con la speranza di riuscire a mantenere la condizione fino a Rio e l’argento, da campioni del mondo e campioni in carica, oltre che padroni di casa, non può certo considerarsi un successo. Si è lavorato per arrivare al massimo alla final 4 della competizione continentale e tutto ha funzionato (quasi, basti pensare al quarto di finale con l’Olanda) a meraviglia fino alla semifinale trionfante contro la Francia. 

In finale la Polonia, squadra che a pallavolo sa giocare eccome, ha tolto tutte le armi alla formazione di De Giorgi, esattamente come aveva fatto la formazione statunitense nella semifinale della VNL a luglio. Segno che passi avanti ne sono stati fatti pochi e quella che si era rivelata una squadra fortissima di testa e tecnicamente l’anno prima, un piccolo passo indietro lo ha fatto.

Lì è crollato il castello, anche dal punto di vista mentale: la squadra ha perso una pedina fondamentale come Russo assieme a tante certezze e si è portata in aereo verso il Brasile quel piccolo tarlo che si è ingrandito fino a causare le inattese sconfitte con Germania e Cuba che hanno causato la mancata qualificazione a Parigi. Si doveva fare diversamente? No, anche perché la rete del ranking è talmente solida che può reggere un tuffo da altissima quota e a luglio, quando inizieranno i Giochi poco conterà come l’Italia ha raggiunto il traguardo di essere fra le dodici squadre più forti del mondo.

Dagli errori, dalle imperfezioni, si può imparare per migliorare e questa estate 2023 che adesso fa imprecare i tanti tifosi azzurri può essere molto utile in prospettiva, detto che questa Nazionale non ha certo solo in Parigi 2024 il completamento del ciclo, a differenza di diverse altre squadre che fanno leva su giocatori attempati che, magari, al momento decisivo riescono a dare quel qualcosa in più ma che non hanno molte stagioni in Nazionale davanti a sé.

Foto Fivb

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