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Ciclismo, Petacchi guarda al 2024: “Non mi aspetto grandi vittorie italiane, mi piace molto Bagioli”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente Alessandro Petacchi, ciclista professionista dal 1996 al 2015 e sprinter puro (150 le vittorie in carriera, di cui 27 vittorie di tappa al Giro d’Italia, 6 al Tour de France e 20 alla Vuelta a España ndr) e oggi voce tecnica della Rai per stilare un bilancio della stagione che si è recentemente conclusa: “Tra gli italiani quest’anno abbiamo visto qualche giovane interessante ma è ancora troppo presto per capire se diventeranno dei grandi campioni. Formolo invece ha fatto un ottimo finale di stagione, Bagioli è un corridore che mi è sempre piaciuto e ha delle qualità buone, è giovane e può secondo me dire la sua nelle corse di un giorno. Ganna ha fatto un’ottima stagione e si è cimentato anche nelle corse in linea e non solo a cronometro magari per provare a fare qualcosa in Classiche come Sanremo e Roubaix“.

Parlando invece di Milan è destinato a diventare uno dei migliori velocisti del mondo o pensi sia un corridore diverso? E perché ha fatto così tanta fatica dopo il Giro?

“A livello di velocisti non siamo messi male, anche Dainese è forte. Milan ha delle buone qualità ma è chiaro che si deve scontrare con quelli davvero forti come Philipsen, Jakobsen, Groenewegen. Quello che ha fatto al Giro ci ha fatto più che piacere e aggiustando alcune cose, come ad esempio prendere le misure nel gesto atletico, potrà dire la sua”. 

Hai parlato anche di Dainese… 

“Sì, credo possa fare bene anche approdando in una squadra come la Tudor che avrà un treno a sua disposizione che lo metterà nella condizione ideale e lì capiremo che cosa potrà fare. Sicuramente avere un supporto a sua disposizione è fondamentale per disputare la volata da una posizione ideale, lui quando ha vinto lo ha quasi sempre fatto di rimonta e quindi da dietro sprecando molte energie”. 

Su Bagioli si rischia di creare troppe attese, come era stato per Rosa e Masnada, o pensi che sia veramente un corridore che nelle Classiche potrà dire la sua?

“Secondo me Bagioli ha qualcosa in più, ha uno spunto veloce e oggi è importante perché arrivare da soli è per pochi. Questo è quello che ho visto, vedremo cosa farà nei prossimi anni”.

Qual è la tua idea su Antonio Tiberi in prospettiva corse a tappe?

“Al momento non lo vedo pronto per fare classifica, è ancora lontano. Arrivava da un periodo di lunga attesa e quindi trovare la condizione migliore dopo i vari mesi di stop non è mai facile, è da apprezzare quello che ha fatto. E’ da un po’ che lo aspettiamo, speriamo che già dalla prossima stagione ci farà vedere qualcosa. Bisognerà anche capire quali saranno i suoi obiettivi, ma comunque procederei per gradi”. 

Pellizzari pensi che in salita abbia doti importanti? 

“Ha delle buone qualità soprattutto in salita, in discesa deve migliorare. Non è veloce ma è uno scalatore puro, è un bel corridore giovane bisognerà vedere come evolverà nelle prossime stagioni. La base c’è e lo ha dimostrato”.

Lorenzo Milesi che corridore è? Giusto specializzarsi nelle cronometro o vedi possibili sviluppi differenti?

“Milesi è un corridore abbastanza completo, ha vinto una bellissima cronometro con un’ottima prova ma se guardiamo chi c’è dall’altra parte ci sono cronoman che vanno davvero forti. E’ giovane ma non possiamo paragonarlo al Campione del Mondo o al vice. Per il corridore che è e per il Mondiale che ha fatto anche su strada, lo vedo bene nelle corse del Nord oppure potrebbe andare a caccia di qualche successo di tappa. Bisognerà capire anche che tipo di corse le piacciono”. 

Zana e Ciccone sono ottimi corridori, ma forse non abbastanza per una Monumento o per una corsa di tre settimane. Qual è la tua idea?

“Ciccone è un corridore che quest’anno è andato bene, mi è dispiaciuto non vederlo al Giro ma è stato bravissimo a presentarsi al Tour in ottima forma e vincere anche la maglia a pois. Giulio può vincere qualche tappa in un Grande Giro, va bene puntare alla maglia ma non bisogna, secondo me, finirsi per cercare punti ma nelle gambe ha le possibilità di centrare qualche successo di tappa. Ha nelle gambe anche qualche breve corsa a tappe, forse per un Grande Giro gli manca qualcosa potrebbe puntare ad una top10 ma a quel punto sarebbe forse meglio puntare alle tappe. Zana mi è piaciuto tantissimo al Giro lo scorso anno, quest’anno ha fatto un ottimo lavoro, può avere i suoi spazi ma è un ottimo compagno di squadra che si spende per i compagni. Deve pensare in grande e questo è il primo step per fare quello successivo, è ancora abbastanza giovane e spero che possa dire la sua nei prossimi anni”.

Potrebbe arrivare una grande vittoria?

“Non me l’aspetto da nessun italiano, sarebbe una grande sorpresa per tutti. Se dovesse andare tutto bene e che sia al 100% della condizione potrebbe sparare un buon colpo Bagioli, ma trova corridori che sono dei fuoriclasse”. 

Foto: Lapresse

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