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MotoGP, mai una gioia per Francesco Bagnaia a Motegi nella Classe Regina. Nel 2022 una caduta evitabile. Ma in Moto2…

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La MotoGP sta per fare tappa a Motegi, un circuito da “mai una gioia” nella classe regina per Francesco Bagnaia. “Grazie al cavolo” è il commento più spontaneo generato da una considerazione del genere. D’altronde, nel 2020 e nel 2021, in Giappone non si è corso a causa della pandemia e dei suoi strascichi. C’è un “però” da agganciare al tema.

Non certo relativo al 2019 (anno d’esordio in top-class di Pecco, attestatosi al 13° posto nel GP nipponico, un risultato in linea con il rendimento di quel campionato), bensì per quanto accaduto nel 2022. Dodici mesi orsono, il piemontese commise uno degli errori peggiori della sua stagione.

Le qualifiche, sconvolte dal Tifone Talas, si disputarono sotto un diluvio e Bagnaia non andò oltre il 12° tempo. Si corse però sull’asciutto. Trovatosi impantanato a centro gruppo, l’alfiere della Ducati riuscì ad agganciare Fabio Quartararo, suo rivale per il titolo, ma all’ultimo giro tentò uno sconsiderato attacco al solo scopo di guadagnare un paio di punticini. Il risultato? L’italiano finì nella ghiaia e anziché fare “partita patta” con il francese, elevò il 7° posto di El Diablo da risultato anonimo a positivo. Fortunatamente, Pecco fece autocritica e trasse insegnamento da quello svarione, correndo magistralmente le restanti quattro gare per laurearsi Campione del Mondo.

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Non che nelle categorie inferiori siano arrivate chissà quali soddisfazioni. Le quattro presenze in Moto3 si risolsero con un 6° posto come risultato più nobile. È andata un po’ meglio in Moto2, con una quarta piazza nel 2017 e soprattutto la vittoria del 2018. Un’affermazione giunta però a tavolino.

Non bisogna dimenticare come il piemontese si fosse attestato al posto d’onore, alle spalle di Quartararo (ancora lui!). Il transalpino venne tuttavia squalificato a causa di una pressione degli pneumatici non regolamentare. Bagnaia si trovò così il successo servito “freddo” su un piatto d’argento.

Insomma, comunque la si rigiri, Pecco non è mai transitato per primo sotto la bandiera a scacchi di Motegi. Inoltre, assommando tutte le 8 volte in cui ha gareggiato in Giappone, si conta un unico podio. Quello artigliato cinque anni orsono nella categoria cadetta, tramutatosi a posteriori in vittoria. Nel 2023 arriverà il primo, genuino, “Hurrà!” nella Terra del Sol Levante?

Foto: MotoGPpress.com

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