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Coppa Davis, Puppo sull’assenza di Sinner: “Era infortunato. Sui doppi serve chiarezza”

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La settimana di Coppa Davis 2023 è andata in archivio con l’Italia che, non senza far fatica, è riuscita a qualificarsi per le Finali di Malaga dove si spera di avere la formazione al completo per dare l’assalto alla celebre Insalatiera. Sono stati giorni complicati a Bologna, dovendo incassare un pesante 0-3 dal Canada “versione B” all’esordio e gestire un ambiente molto teso.

Le assenze di Jannik Sinner e di Matteo Berrettini, quest’ultimo presente per dare supporto ai compagni di squadra, hanno chiaramente pesato e nello stesso tempo la defezione dell’altoatesino ha avuto un’attenzione particolare sulla stampa italiana. In tutto questo, la questione doppio tricolore, visto il taglio di Fabio Fognini, è sempre in cima alla lista delle cose da chiarire in vista dei quarti di finale della Davis.

Di questo e di altro ha parlato Dario Puppo nell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sport. Il telecronista di Eurosport si è concentrato, in primis, proprio sull’ultimo argomento citato (doppio), evidenziando una criticità chiara.

Abbiamo trovato il doppio? Sinner e Berrettini? No, non può funzionare. Al di là di Jannik che potrebbe trascinarci in Finale, vincendo tutti i singolari, ma un altro punto deve arrivare da altri. Questa è un’occasione ghiotta perché i russi non ci sono e squadre forti come Spagna e USA sono state eliminate. Non avere questi tre Paesi è un’opportunità, mentre ci si troverà ad affrontare compagini che avranno un doppio stabile su cui puntare. Questo è il tema. Chi gioca? Bolelli/Vavassori oppure Musetti/Sonego? La questione è che la gestione Volandri non ha portato un’idea precisa. Vassori/Bolelli hanno un senso visto perché giocano nel circuito, ma anche Musetti/Sonego. In prospettiva, chi si convoca in singolare? Sinner, Berrettini e Arnaldi devono essere considerati. Musetti, purtroppo, in questo momento mi sembra un po’ in calo. Mi fa piacere per lui che possa diventare papà presto. Quei tre lì in singolare non puoi non chiamarli. E poi? E’ questo l’argomento vero, non Sinner che salta le convocazioni“.

Agganciandosi al discorso su Jannik, Puppo attacca chi ha parlato proprio dei rifiuti di Sinner alla Nazionale: “Ma Sinner le ha saltate le convocazioni? Ha detto no? Le cose stanno diversamente. La prima volta che si è parlato di una convocazione è stato dopo la vittoria delle Next Gen ATP Finals a Milano nel 2019, lui l’ha fatto da wild card e aveva 18 anni. E’ stato Riccardo Piatti a rispondere a Barazzutti per la possibile presenza in Davis, dicendo che lui avesse come priorità il suo percorso nel circuito. In quel momento, della carriera di Sinner decideva Piatti. Arriva il 2020, a febbraio per Cagliari, e il ‘no’ del tecnico si replica per i tornei negli USA. Le prime due non le ha rifiutate Jannik. Arrivano le Olimpiadi di Tokyo, ma anche lì credo ci sia stato uno scambio con l’ex tecnico. Si può discutere poi sulle sue effettive responsabilità rispetto al parere di Piatti. A Malaga era infortunato l’anno scorso e anche per Bologna, rispetto a quello che ha detto Cahill, sta recuperando da un piccolo infortunio. Quante sono le convocazioni che ha saltato?

Concludendo sempre sul n.7 del mondo, Puppo ha aggiunto una cosa molto interessante: “Lui ha la possibilità di raggiungere un traguardo di storico, ovvero ha la possibilità di diventare n.4 del mondo e nessun italiano nella storia ha concluso l’anno con questa posizione. Panatta e Schiavone ci sono arrivati, ma non hanno terminato la stagione così posizionati. Inoltre, il fatto di essere n.4 a fine anno, è un chiaro vantaggio nella gestione delle ATP Finals a livello di accoppiamenti. La migliore come chiusura dell’annata, in questo senso, era stata Sara Errani (n.6)“.

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Foto: LaPresse

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