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Canottaggio, l’Italia esce dai Mondiali con tre certezze e l’ambizione di fare ancora meglio alle Olimpiadi

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Ai Mondiali di canottaggio di Belgrado l’Italia ha raccolto il medesimo bottino dell’edizione 2022 in gare olimpiche: un argento ed un bronzo. Ad ottenerlo, proprio come 12 mesi fa, sono state le stesse imbarcazioni, ma a parti invertite riguardo al colore delle medaglie: doppio pesi leggeri (con Gabriel Soares che ha preso il posto del veterano Pietro Ruta al fianco di Stefano Oppo) e 4 di coppia maschile (Nicolò Carucci, Andrea Panizza, Luca Chiumento, Giacomo Gentili).

Il settore della coppia, indiscutibilmente, gode di ottima salute, sia per quanto riguarda i senior sia i pesi leggeri. Gli equipaggi menzionati saranno quelli su cui puntare per un podio alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma potranno sognare in grande anche Luca Rambaldi e Matteo Sartori, coppia che si è formata solo lo scorso inverno e che non solo ha riportato l’Italia ai Giochi dopo l’assenza nel Sol Levante, ma ha concluso al quarto posto dopo aver lottato spalla a spalla con i migliori della specialità.

Se le Olimpiadi iniziassero domani, potremmo affermare che il Bel Paese si presenterebbe con tre possibili carte da medaglia nel canottaggio. I tecnici lavoreranno per aggiungerne qualcun altra nel 2024, magari un paio. Ciò sarà possibile solo a condizione che determinati elementi possano finalmente effettuare una preparazione atletica completa e scevra da imprevisti fisici.

Osservando il numero di pass a cinque cerchi conquistati a Belgrado e confrontandolo con l’edizione del 2019, il bilancio appare in flessione: 5 contro 7. Va detto che poi a Tokyo 2020 le barche tricolori furono complessivamente 9: la sensazione è che in qualche modo, alla fine, ci si avvicinerà a quella cifra con i recuperi del prossimo anno.

Il settore della punta viene da due stagioni certamente non facili. Gli infortuni hanno fermato Matteo Lodo e Giuseppe Vicino, altri veterani come Matteo Castaldo e Marco Di Costanzo hanno passato la mano. Senza i suoi punti di riferimento, il dt Franco Cattaneo si è ritrovato a dover puntare sin da subito su un gruppo molto giovane, che peraltro non ha nemmeno sfigurato: Davide Comini e Giovanni Codato hanno ottenuto la qualificazione olimpica nel 2 senza, mentre un rinnovato 4 senza ha sfiorato l’obiettivo concludendo in terza posizione la Finale B: l’obiettivo resta però alla portata in vista del 2024. Chiaramente siamo ancora distanti da un ipotetico discorso relativo alla medaglia. Per questo sembra prioritario provare a recuperare in tutti i modi Lodo e Vicino, potenzialmente tra i migliori al mondo nel 2 senza, ma con tante incognite legate a degli acciacchi che ne hanno profondamente minato il rendimento nel passato recente.

Non è stato un Mondiale semplice per il settore femminile, anche in questo caso falcidiato da assenze ed infortuni che, in diversi casi, hanno comportato delle scelte obbligate. Non ci si poteva attendere granché dalle campionesse olimpiche Federica Cesarini e Valentina Rodini, con quest’ultima che ha vissuto una preparazione a singhiozzo, fermandosi diverse volte e non presentandosi di certo in condizioni ideali ai Mondiali. Così l’unico pass è arrivato dal doppio senior, composto peraltro da due atlete che per caratteristiche sarebbero più adatte proprio ai pesi leggeri: Stefania Buttiglion e Silvia Crosio. Difficile tuttavia che vengano accantonati due pilastri come Rodini-Cesarini, uniche donne ad aver vinto un oro a cinque cerchi nel canottaggio in Italia; probabile dunque che Buttiglion-Crosio proseguano il loro percorso nel doppio senior, magari mettendo nel mirino l’accesso ad una finale olimpica. Non ha brillato il 4 di coppia che aveva chiuso in quarta posizione a Tokyo 2020 e che, per il momento, è fuori dai Giochi. Infine la qualificazione in finale da parte dell’otto ha significato un risultato di caratura storica, perché mai un’ammiraglia femminile aveva raggiunto questo traguardo in un Mondiale. Il sesto posto non è bastato per andare a Parigi 2024 (i pass in palio erano solo 5), tuttavia esistono realmente le condizioni per tentare l’impresa nella prossima stagione. Chiaramente ciò imporrà delle scelte delicate per i tecnici, perché puntare sull’otto, per una nazione come l’Italia che non può vantare grandi numeri in termini di quantità, potrebbe voler dire sacrificare il 2 e il 4 senza (come già accaduto per quest’ultima barca ai Mondiali).

In conclusione: doppio pesi leggeri, 4 di coppia e doppio senior rappresentano per ora il fiore all’occhiello del remo azzurro e con loro si potrà dare la caccia ad un podio olimpico. Le prospettive diventerebbero ancora più allettanti in caso di un ritorno ai massimi livelli di Lodo-Vicino (impiegabili anche nel 4 senza, non necessariamente nel 2 senza) e di Rodini-Cesarini tra i pesi leggeri.

Foto: Federcanottaggio

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