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Basket, Italia lontana da un podio internazionale da 19 anni. Anche ai Mondiali non sarà tra le favorite

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“Abbiamo il diritto di sognare e vogliamo farlo”, con queste parole Gianmarco Pozzecco ha concluso il suo intervento ieri dopo l’amichevole vinta contro il Brasile. Un sogno è proprio quello che vogliono vivere gli azzurri ai Mondiali nelle Filippine, con l’Italbasket che si presenta con il desiderio di stupire e di regalarsi quella medaglia che in una rassegna iridata non è mai arrivata.

Una squadra che negli ultimi anni si è cementificata sempre di più, dove la forza maggiore non è il singolo (Simone Fontecchio resta il leader offensivo senza alcun dubbio), ma soprattutto il collettivo. Le imprese contro la Serbia, la cavalcata alle Olimpiadi e poi anche quella agli Europei restano nella mente e nel cuore, anche se è sempre mancato l’ultimo passo, quello che porta sul podio. Lo scorso anno questo gruppo è arrivato probabilmente ad un solo libero da una medaglia europea importante, battuto ancora una volta dalla Francia come a Tokyo, dove anche in quella occasione gli azzurri avevano avuto il tiro del sorpasso a pochissimi minuti dal termine.

La storia dell’Italia ai Mondiali non è certamente eccezionale. Zero medaglie e con due quarti posti nel 1970 e 1978 come migliori risultati. Nel 2019 i quarti sono sfumati per opera di Serbia e Spagna, ma comunque l’Italia mancava da due edizioni alla rassegna iridata. L’ultimo podio internazionale risale alla magica Olimpiade di Atene 2004, con il gruppo azzurro che riuscì ad arrivare all’argento olimpico.

Ci sono tanti fili conduttori con quella squadra, visto che in campo c’era Gianmarco Pozzecco ed in panchina era seduto Carlo Recalcati, oggi fidatissimo collaboratore proprio del Poz. L’Italia del 2024 aveva sicuramente talento, ma c’era il ricordo soprattutto di un gruppo unito, pronto a gettarsi sempre oltre ogni ostacolo, una squadra con la S maiuscola che si spinse probabilmente oltre ogni più rosea aspettativa.

Sicuramente l’Italia non sarà tra le favorite in questo Mondiale asiatico e la strada per le medaglie è irta e piena di ostacoli, fin dalla prima fase e poi eventualmente nella seconda con l’ennesima probabile sfida alla Serbia, che potrebbe portare o meno ad un quarto di finale o più “agevole” oppure contro  gli Stati Uniti di Paolo Banchero.

Gli azzurri non possono assolutamente sottovalutare nessuna avversaria, ma allo stesso tempo non c’è neanche quel timore verso qualcuno. Ad inizio articolo si parlava del diritto di sognare e questa squadra se lo è garantito.

Credit Ciamillo

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