Formula 1

F1, rebus Ferrari: come si adatterà alla pista di Spa?

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“Altro giro, altra corsa”. È davvero il caso di dirlo; non solo perché il mese di luglio è uno dei più intensi in assoluto per quanto riguarda il calendario della stagione 2023. Difatti i connotati delle piste cambiano radicalmente da una settimana all’altra. Si è passati da un tracciato stop&go come Spielberg a un angusto budello quale l’Hungaroring, affrontando nel mezzo il poliedrico Silverstone. Ora si cambia ancora, poiché si va a Spa-Francorchamps.

Per la Ferrari questo significa dover risolvere l’ennesimo rebus proposto da una SF-23 che potrebbe essere classificata come un ottimo tentativo di imitazione della Settimana Enigmistica. Questa monoposto, come si è visto, di certezze non ne da. Gli unici punti fermi sono le caratteristiche dell’iconico autodromo belga. Comprende lunghi rettilinei, curve lente e curvoni ad alta velocità. Due delle tre voci dovrebbero dire bene alla Rossa. A proposito di “due terzi”, la potenza della power unit è fondamentale, poiché si va “a tavoletta” per il 63% del tempo sul giro.

Però, da queste parti, quando si deve regolare la vettura, la parola chiave è sempre “compromesso”. Quello necessario per avere la massima velocità di punta possibile senza perdere troppa efficienza aerodinamica in percorrenza. Il suddetto termine non è particolarmente incoraggiante in chiave ferrarista. La SF-23 non ha ancora dato l’impressione di riuscire a scendere a patti in termini di set-up. La speranza è che le varie correzioni apportate a un progetto nato sotto una cattiva stella possano aver reso più malleabile l’auto affidata a Charles Leclerc e Carlos Sainz.

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Sarà interessante vedere quale direzione si deciderà di prendere per risolvere il rebus. La base è un carico aerodinamico medio, ma a Spa-Francorchamps tutti spostano leggermente l’ago della bilancia da una parte (privilegiando la velocità di punta) o dall’altra (preferendo avere più downforce). Quale sarà la scelta Ferrari? Ci sarà poco tempo per decidere, poiché la sessione di prove libere sarà unica, poi già venerdì pomeriggio avremo le qualifiche.

Il Cavallino Rampante si troverà di fronte a un compito oneroso. Si sa come il principale tallone d’Achille della SF-23 sia l’incapacità di sfruttare al meglio gli pneumatici sulla distanza. In tal senso, proprio l’assetto è cruciale. Non ci sarà molto spazio per verificare nella pratica se le simulazioni sono state puntuali. Dopodiché, di fronte al bivio “ali più cariche-ali più scariche” si sceglierà una direzione. Nella speranza che sia quella buona per evitare di soffrire in maniera esagerata, come accaduto troppo spesso in Belgio nel decennio corrente, seppur per ragioni diverse.

Foto: LiveMedia/Dppi/DPPI

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