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Tartarini: “Rune è il ‘Sig. Cretinetti’, ma Musetti è stato ingenuo. Ha un tennis da top player”

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I risultati sono frutto del lavoro e si è solo all’inizio. Lorenzo Musetti ha iniziato questa settimana da n.15 del mondo e a 21 anni non è cosa da poco, specie se si pensa alle tradizioni del tennis nostrano. Nelle ultime settimane la crescita è stata costante e non si può che constatare questo rendimento di alto livello.

Tuttavia, ci sono ancora degli aspetti nel suo tennis che vanno assolutamente corretti e si parla di approccio mentale e tecnico, in riferimento alla posizione in campo da associare al suo stato emotivo. Le sconfitte contro Carlos Alcaraz a Parigi e contro Holger Rune al Queen’s evidenziano queste problematiche, su cui il toscano vuol trovare delle soluzioni. Per fare il punto della situazione, ci siamo rivolti al tecnico del carrarino, Simone Tartarini.

Tartarini, facciamo un mini bilancio su quanto accaduto nei tornei sull’erba. Ci sono dei miglioramenti, ma anche delle criticità. Ce ne può parlare?

Lorenzo è sicuramente cresciuto in consapevolezza e inizia a eseguire il piano di gioco con maggior precisione. Mi riferisco ai primi colpi nello scambio e alla posizione in campo. Tuttavia, non ha ancora la dovuta continuità e i suoi stati emotivi possono condizionarlo perché quando non è in fiducia va troppo indietro e, specie sull’erba, si va in difficoltà“.

Problemi che si sono visti anche nella sconfitta contro Rune. Si è tanto parlato della questione “Medical Time Out” chiamato dal danese. Lei cosa ne pensa?

Rune è il classico “Signor Cretinetti” e l’ha chiaramente chiamato di proposito per far perdere la concentrazione a Lorenzo, che però è stato molto ingenuo. Dopo il trattamento al polso, Rune non tirava più come prima e lui non ha messo più una palla in campo. Ha buttato un set e questa cosa l’ha condizionato mentalmente perché per tutto il match si è stato a colpevolizzare, sbagliando. Deve imparare a voltare pagina in quei momenti ed è una cosa che fatica a fare sul piano gestionale“.

Un match in cui ha fatto discutere anche lo smash di Lorenzo che ha colpito Rune. Il danese ha criticato molto Musetti per questo gesto, lei come gli risponde?

Mi devo ripetere, è un “Signor Cretinetti” e molto arrogante, del resto le polemiche in passato con Wawrinka e Ruud ce le ricordiamo tutti. Noi ci siamo rimasti anche male perché lo conosciamo da tempo e Musetti si è allenato spesso con lui, avendo affrontato una carriera juniores parallela. Lorenzo per quello smash si è scusato più volte e chiaramente non l’aveva fatto di proposito, ma Rune ormai abbiamo capito che tipo sia“.

In una recente intervista lei ha detto che Musetti esprime un gioco da n.7 o n.8 del mondo, ma gli manca continuità. Ci può spiegare meglio questo concetto?

Mi riferisco alla necessità di essere sempre aggressivo. Quando Lorenzo gioca con i piedi dentro il campo ha il tennis per mettere in difficoltà chiunque perché sa far male al suo avversario in vari modi. Il problema è che quando non si sente così confidente o si innervosisce, per tutta una serie di ragioni, retrocede e diventa facilmente attaccabile. E’ un discorso più di testa che di tecnica, ci sta lavorando e qualche miglioramento c’è, ma deve continuare a lavorare“.

L’obiettivo per Wimbledon qual è?

La risposta scontata è fare il meglio possibile, ma quello che voglio vedere è il lavoro fatto in allenamento tradotto in partita. Se lui gioca con maggior convinzione in sé, allora il suo livello di tennis è da top player, altrimenti rischia maggiormente anche contro tennisti che hanno meno abilità di lui, ma sanno fare bene quelle “poche” cose“.

Novak Djokovic, secondo lei, è il favorito per i Championships?

Assolutamente sì, del resto ha vinto il torneo sette volte e viene dal successo di Parigi. Per cui è sicuramente lui il giocatore da battere“.

E Alcaraz, che vince il Queen’s, pensa che non possa contrastarlo?

Carlos è un marziano e ha una capacità di adattamento incredibile. Non è certo un “erbivoro”, ma più gioca e più migliora. Non penso che possa battere Nole, se dovessero incontrarsi in Finale a Wimbledon, ma vedremo…“.

A questo punto, chiudiamo con una domanda su Sinner, che l’anno scorso costrinse Djokovic al quinto set e batté Alcaraz a Wimbledon: come giudica questo calo?

Non essendo nel suo staff dare una risposta è complicato. A me sembra un calo dal punto di vista fisico, che può anche essere normale. Probabilmente il suo tennis, per essere come quello che abbiamo ammirato da febbraio ad aprile e da top-3, deve avere un supporto atletico notevole e quando scende un po’ quella componente, la sua palla viaggia meno. Tuttavia, è un qualcosa che ci può stare perché è un tennista che sta formando ancora il suo fisico ed è meno strutturato di Alcaraz e di Rune da questo punto di vista. Probabilmente gli va dato più tempo, ma voglio dire: n.8 del mondo e nella top-8 della Race, non è poco…

Foto: Luke Walker/Getty Images for LTA

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