Formula 1

F1, la grande rivincita di Fernando Alonso. Da solo sta tenendo testa alla Ferrari, e dire che ne era stato scaricato…

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Fernando Alonso, in questo momento, è la personificazione del famigerato proverbio cinese: “siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. A dispetto dei suoi quasi 42 anni, lo spagnolo ha pazientemente atteso di riavere per le mani una monoposto competitiva. L’Aston Martin del 2023 lo è a sufficienza per consentire al veterano iberico di dimostrare una volta in più di essere dotato di un talento eccezionale.

Ora come ora, l’asturiano vanta 4 podi e 75 punti. La Ferrari nel suo complesso ha invece raccolto 1 podio e 78 punti. Insomma, il veterano di Oviedo sta tenendo testa da solo all’Armata Rossa ferrarista. Più che Nando, Rambo! Chiaramente la situazione non durerà a lungo, la lotta è impari. Cionondimeno, a oggi, i fatti sono quelli appena esposti. Perché, però, effettuare un confronto diretto tra Alonso e la Scuderia di Maranello?

Perché lo spagnolo non perde mai occasione di stuzzicarla nelle sue dichiarazioni alla stampa, sottolineando sempre come “siamo davanti alla Ferrari”. D’altronde proprio il Cavallino Rampante ha rappresentato una sliding door nella carriera dell’iberico, che aveva sposato la causa di Maranello, salvo poi venirne idealmente tradito. Prima la mossa di affiancargli Kimi Räikkönen come pungolo, mettendo in discussione il suo ruolo di uomo di punta. Poi la decisione di accogliere a braccia aperte Sebastian Vettel, transfuga Red Bull, cambiando quindi il purosangue su cui puntare per tornare a vincere il Mondiale. Un rapporto, quello tra la Rossa e l’asturiano, liso dal corso degli eventi e terminato in anticipo, con tanto di rescissione del contratto due anni prima del previsto.

F1, Fernando Alonso potrebbe continuare a correre anche dopo il 2024

Correva il 2014. Siamo nel 2023. Alonso è ancora in pista ed è terzo nella classifica del Mondiale. Vettel ha appeso il casco al chiodo. La Ferrari, in termini iridati, vede prolungarsi il proprio digiuno. Eccola la rivincita di Fernando, che si gode il momento. Leggendo fra le righe, in ogni sua dichiarazione sembra quasi esserci un significato recondito: “Avete visto che non ero io il problema?”. Già, perché neppure Seb ha riportato il Cavallino Rampante in cima al mondo, così come non ci sta riuscendo l’ultimo pupillo della Scuderia, Charles Leclerc.

Lo spagnolo e il tedesco giunsero a Maranello già affermati. Il monegasco, viceversa, è stato cresciuto in casa, ma la consacrazione non arriva. Nessuno, però, ne mette in discussione il talento. Agatha Christie scriveva che “tre indizi fanno una prova”. Alonso, Vettel, Leclerc… Possibile che nell’arco di 14 stagioni nessuno di questi sia riuscito a vincere un Mondiale? Evidentemente il problema non è l’uomo, ma sta altrove.

Nando, dal canto suo, è in pace con se stesso. Non si sarà laureato Campione in Rosso, ma chi dopo di lui ha portato una Ferrari a lottare per il titolo sino all’ultima gara della stagione? Nessuno. I suoi successori hanno alzato bandiera bianca molto prima. L’irriducibile iberico invece ha proseguito con pervicacia la sua carriera, sino a prendersi l’attuale rivincita. Anzi, una sorta di vendetta sportiva, perché in Aston Martin ha sostituito (con profitto) proprio il suo sostituto a Maranello!

Insomma, si arriva a Imola, appuntamento di casa del Cavallino Rampante, con Alonso capace di tenergli testa tutto da solo. Non male per chi è stato scaricato come una tanica d’olio esausto, rivelandosi invece una bottiglia di Sidra de Asturies, priva di qualsiasi data di scadenza.

Foto: La Presse

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