Canoa

Canoa velocità: a Szeged spicca ben poca Italia, ma Carlo Tacchini c’è

Alessandro Aita

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In archivio il primo weekend di canoa velocità nel bacino di Szeged, in Ungheria. Un appuntamento in cui i padroni di casa si sono imposti sul medagliere, con quattro ori e undici medaglie complessive e con quattordici squadre capace di imporsi nelle ventisei specialità. In questa lista è assente l’Italia, che esce dal primo impegno iridato racimolando soli tre terzi posti.

Uno di questi arriva da Gabriele Casadei e Carlo Tacchini nel C2 500 maschile, che hanno colmato la prestazione non proprio altisonante di Nicolae Craciun e Daniele Santini, campioni del mondo di specialità nel 2021. Parlare di cambio della guardia è abbastanza prematuro, ma il nuovo duo ha dimostrato di giocarsela al meglio, riuscendo a mettere il muso avanti a Cayetano Garcia e Pablo Martinez, campioni iridati in carica, e confermandosi come dei buoni cavalli su cui puntare.

Sempre protagonista Carlo Tacchini nella prova di ‘fondo’, il C1 5000, bravo a mantenere la terza piazza alle spalle di Balasz Adolf e del cubano José Cordova, facendo capire di avere abbastanza fondo per i 1000 metri, mentre Mattia Alfonsi si è contraddistinto nella distanza dei 200 metri, arrivando dietro all’uzbeko Artur Guliev e al portoghese Helder Silva. 

Non arrivano dunque sorprese in salsa azzurra da Szeged, con l’Italia che continua ad avere le solite certezze (poche) e tante incognite. E all’orizzonte non si vede qualcuno capace di sovvertire il pronostico, almeno per spalleggiare Tacchini.

Foto: Federcanoa

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