Ciclismo

Italia senza top-10 alla Liegi per la quarta volta consecutiva. Dal pokerissimo del 2002 ai tempi bui

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Con la Liegi-Bastogne-Liegi la stagione 2023 ha messo in archivio la quarta delle cinque Classiche Monumento. La “Decana” è stata, per almeno tre decenni, terra di conquista per gli italiani, in grado di imporsi 11 volte nelle 26 edizioni tra il 1982 ed il 2007. Con quella di oggi, siamo invece arrivati alla quarta edizione consecutiva senza una bandiera tricolore in top10.

Partiamo col dire che c’è una distinzione da fare rispetto ai tre anni precedenti: se tra il 2020 ed il 2022 i corridori italiani erano stati sostanzialmente delle comparse in corsa, non partecipando mai alle azioni importanti o rimanendo nel gruppo dei migliori, oggi la storia è stata un po’ diversa.

Sull’attacco devastante di Remco Evenepoel, che ha sostanzialmente chiuso la corsa per la vittoria, Giulio Ciccone è stato uno dei più rapidi a rispondere, trovandosi poi a lungo nella lotta per il secondo posto. L’impressione sia che abbia poi lavorato per il compagno Mattias Skjelmose, chiudendo infine da migliore italiano al 13° posto.

Allo stesso modo è da sottolineare la prova di Simone Velasco, unico corridore dei fuggitivi della prima ora ad essere riuscito a rimanere con i migliori nel finale. Il 19° posto con cui torna da Liegi, vale in realtà molto di più, dato anche che il secondo del gruppo degli “ex-battistrada” è arrivato fuori dai migliori 50, ad oltre 10′ di distacco. Sono lontani i tempi in cui l’Italia piazzava cinque atleti nelle prime cinque posizioni: Paolo Bettini trionfò nel 2002 davanti a Stefano Garzelli, a guidare una top-5 tutta tricolore.

Foto: Jacob Kennison (Trek Factory Racing)

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