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Ciclismo, Riccardo Magrini: “Van Aert regali un orologio, non la Gand! Ganna lasciamolo tranquillo, Pozzovivo è come un 30enne”

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Senza troppi giri di parole. Nell’ultima puntata di Sport2Day Speciale Ciclismo, su Sport2U (in collaborazione con OA Sport), condotta da Francesca CazzanigaRiccardo Magrini, volto notissimo agli appassionati di ciclismo per la sua esperienza da corridore, direttore sportivo e da commentatore tecnico su Eurosport da diverso tempo, ha espresso alcune valutazioni rispetto ai tempi d’attualità.

In primis, “Magro” ha detto la sua su quanto è accaduto nella Gand-Wevelgem, caratterizzata dal trionfo in coppia, come era già avvenuto al GP Harelbeke dello scorso anno, di Wout van Aert e Christophe Laporte, con la sostanziale differenza che a imporsi nella Classica belga è stato il transalpino, con gentile concessione del 28enne nativo di Herentals.

Una gestione, in modalità “regalo”, non condivisa da due campioni come Eddie Merckx e Tom Boonen e da questo punto di vista Magrini è dello stesso parere: “Quanto ha fatto van Aert non mi ha trovato d’accordo quando commentavo la gara e non ho certo cambiato idea ora. La Gand-Wevelgem è una gara di prestigio che va onorata, per cui sarà stato anche generoso, non lo metto in dubbio, ma se uno è il più forte deve vincere non fare regali“.

Avrei preferito una volata tra i due corridori piuttosto che l’arrivo in parata, per rispetto di tutti gli sportivi. Ripeto, non voglio mettere in discussione il gesto di generosità di van Aert, ma per me se uno vuole fare un regalo pensa a un orologio, non gli concede una Classica con questa tradizione. In uno sport come il ciclismo, che richiede tanta fatica, si corre per arrivare prima degli altri. Non vedo perché uno come il belga, se è superiore, scelga di farsi da parte in questa maniera“, l’affondo di Magrini.

Un epilogo molto diverso da quello che è accaduto nel GP Harelbeke di quest’anno, dove van Aert ha dato una risposta secca e decisa, nel confronto con gli altri due fuoriclasse Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar: “Ovviamente, una corsa dallo sviluppo diverso, dove la vittoria di van Aert è stata prepotente, senza fare sconti a nessuno. Pogacar ha tentato di fare la differenza sul Vecchio Kwaremont, ma alla fine la gestione del belga è stata fenomenale e nell’arrivo in volata è stato perfetto“, il parere del commentatore di Eurosport.

Si pensa al Giro delle Fiandre, in programma il 2 aprile: “Conterà la fortuna, nel senso di evitare gli incidenti. Il Fiandre è una corsa particolare, ma mi aspetto lo stesso scenario di Harelbeke, dove i tre “grandi” se le daranno di santa ragione. Non penso ci saranno degli inserimenti perché sono di un’altra categoria. Mi piacerebbe che Alberto Bettiol riuscisse a ritrovare la gamba in una gara che ha vinto, ma non penso ci siano troppe chance“.

Rimanendo in tema di italiani, il pensiero va anche a Filippo Ganna, costretto al ritiro nella Gand-Wevelgem: “Parlando di Filippo, io me ne starei tranquillo, anche perché si parla tanto di questa Roubaix…Lasciamolo stare, godiamoci quello che sarà. Per fortuna non ha nulla di rotto, però quelle sono botte che senti. Comunque, è andato forte a Harelbeke, ha concluso decimo. Credo abbia peccato un po’ di inesperienza, perché chiaramente non è abituato a recitare il ruolo del capitano e in corse come queste è necessario stare nelle primissime posizioni. Se stai troppo indietro, è impossibile giocarsi il successo. Sono fiducioso, però, perché se sta bene andrà forte nelle prossime gare“.

A conclusione un parere su Domenico Pozzovivo, tornato alle gare tra le fila della Israel – Premier Tech nella Settimana Internazionale di Coppi e Bartali, giungendo secondo nella terza frazione, nonostante ci troviamo a parlare di un corridore di 40 anni: “Per lui il discorso anagrafico non conta perché, per via dei suoi tanti infortuni, la sua fibra è quella di un 30enne. Può dare ancora molto al ciclismo perché è una persona metodica e precisa negli allenamenti“.

VIDEO INTERVISTA RICCARDO MAGRINI

Foto: LaPresse

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