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Pagelle Spagna-Costa Rica 7-0, Voti Mondiali 2022: Gavi e Pedri incantano, bene Ferràn Torres, Morata caparbio

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PAGELLE SPAGNA-COSTA RICA

Spagna

Unai Simon, s.v.: gara completamente inoperosa per l’estremo difensore dell’Athletic Bilbao.

Azpilicueta, 6: la Spagna attacca principalmente dalla corsia opposta alla sua con gli avanti del Costa Rica che si fanno vedere raramente, ordinaria amministrazione.

Rodri, 6: schierato da Luis Enrique al centro della linea difensiva per dare maggiore qualità in fase di costruzione (come avveniva nel Barcellona di guardioliana memoria), si cala nella parte nel migliore dei modi.

Laporte, 6: esordio in cui non ci sono molte pratiche da sbrigare per il centrale del Manchester City, che partecipa attivamente alla costruzione dal basso.

Alba, 7: non ha bisogno di presentazioni, sulla corsia di sinistra è una garanzia sia in fase difensiva che offensiva, offre ad Asensio il pallone del 2-0. Alla mezz’ora procura il rigore che Ferran Torres trasforma per il 3-0, elegante (dal 19′ st Balde, 6: partecipa alla festa spagnola).

Pedri, 7: in patria lo definiscono il “nuovo Iniesta” e il giovane classe 2002 fa capire il perchè, disegna calcio, come al 5′ quando offre a Dani Olmo un pallone al bacio che l’attaccante del Lipsia spreca. Esce nel corso della ripresa (dal 12′ st Soler, 6,5: con il suo ingresso in campo la mediana preserva la propria assoluta qualità, mette la sua firma sul 6-0).

Busquets, 6,5: davanti alla linea difensiva svolge alla perfezione il ruolo di collante tra i reparti, è lui ad avviare l’azione che porta al 2-0 delle Furie Rosse, esce dal campo a risultato ampiamente acquisito (dal 19′ st Koke, 6: entra quando il match ha ormai poco altro da dire).

Gavi, 7: Classe 2004, 18 anni, ma in mezzo al campo gioca con la sicurezza di un veterano, non ha alcun timore di andare a cercare e giocare il pallone. Suo l’assist per il vantaggio di Olmo, firma la cinquina con una zampata d’autore. E’ l’ultimo rampollo della grande dinastia di centrocampo spagnola.

Ferràn Torres, 7: dopo una prima mezz’ora in ombra raggiunge i compagni di reparto nel tabellino dei marcatori andando a segno dal dischetto per il tris, a inizio ripresa sfrutta un’incomprensione tra Keylor Navas e Oviedo per siglare il poker, esce poco dopo aver realizzato la doppietta personale (dal 12′ st Morata, 6,5: entra e si mette a cercare con caparbietà il goal che arriva nel recupero per il 7-0 finale).

Asensio, 6,5: schierato da “falso nueve” sfiora il vantaggio dopo nove minuti con una conclusione di prima intenzione dal limite che finisce larga di poco. Firma il raddoppio al 21′ con una girata in area sul suggerimento di Jordi Alba dalla sinistra. Abile nel riuscire a non concedere alcun riferimento (dal 24′ st Nico Williams s.v. ).

Olmo, 6,5: dopo cinque minuti sciupa sotto porta mandando largo con il piatto destro il preciso traversone di Pedri. Al 12′ porta invece avanti i suoi con un gran movimento smarcante in area per poi finalizzare nel migliore dei modi a tu per tu con Keylor Navas con un morbido tocco sotto. Sulla sinistra offre lampi di grande calcio.

Ct. Luis Enrique, 7: se queste sono le premesse in patria si può ben sperare per questa rassegna iridata dopo la delusione di Russia 2018. E’ vero che i valori dell’avversario erano modesti ma il punteggio unito all’82% di possesso palla alla prima uscita semplicemente impressionano.

Costa Rica

Navas, 5: privo di particolari responsabilità sul goal del vantaggio spagnolo, da rivedere in occasione del raddoppio di Asensio e sul poker di Ferràn Torres. Spiazzato dal dischetto.

Martinez, 4,5: fatica a trovare le contro-misure a un Dani Olmo che può fare di fatto quello che vuole, al termine dell’intervallo rimane negli spogliatoi (dal 1′ st Waston, 5,5: cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia).

Duarte, 4,: al 30′ entra in modo scomposto su Jordi Alba in area causando il penalty che porta al 3-0 della Spagna. Con il passare dei minuti non si può dire che cresca.

Calvo, 4: la Spagna è padrona assoluta del campo e lui ci capisce davvero poco, ammonito per un intervento falloso in scivolata ai danni di Soler.

Oviedo, 4,5: al pari dei compagni di reparto fatica a fronteggiare gli avanti spagnoli, pasticcia in avvio di ripresa insieme a Navas nella circostanza che porta al poker iberico (dal 37′ st Matarrita s.v.).

Borges, 5: completamente in balìa della superiorità tecnica della mediana iberica per tutto il corso dei 72 minuti in cui resta in campo (dal 27′ st Aguilera s.v.).

Tejeda, 5: leggasi Borges, i palloni toccati si possono contare sulle dita di una mano, sembra andare da una parte all’altra all’interno di un torello continuo.

Fuller, 5: ha poche occasioni per mettersi in mostra e nelle poche circostanze in cui entra in possesso del pallone si limita a qualche appoggio.

Campbell, 5: prova a farsi vedere con qualche sporadica accelerazione ma viene di fatto arginato, ammonito nel finale per un fallo di gioco.

Bennette, 6: con qualche sgasata nel finale del primo tempo è l’unico dei suoi a riuscire a creare veramente qualcosa, esce dal campo dopo un quarto d’ora trascorso nella ripresa (dal 16′ st Ruiz 5,5: il mattatore dell’Italia a Brasile 2014 non riesce a movimentare l’attacco dei suoi).

Contreras 5: non riesce ad incidere in nessun modo, lascia il campo poco dopo l’ora di gioco (dal 16′ st Zamora 5,5: con il suo ingresso in campo il reparto offensivo resta piatto).

Ct. Luis Suarez 5,: la materia prima a disposizione del tecnico colombiano è, per usare un eufemismo, poca, i tempi in cui il Costa Rica teneva testa alle grandi potenze del calcio mondiale sono ormai lontani.

Foto: Lapresse

 

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