Pallavolo
Volley, siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. L’Italia insegue l’El Dorado: Finale ai Mondiali contro il fortino Polonia
Sogno di una notte di fine estate, parafrasando William Shakespeare. L’Italia ambisce al trono, da ventiquattro anni insegue la quarta incoronazione e questa sera (ore 21.00) avrà l’occasione per mettere le mani sullo scettro ed entrare nella leggenda dello sport tricolore. La nostra Nazionale affronterà la Polonia nella Finale dei Mondiali 2022 di volley maschile: lo farà a Katowice, davanti a una bolgia di 12.000 persone pronte a sostenere i biancorossi, nello stesso palazzetto dove dodici mesi fa conquistò il titolo continentale. In trasferta, il posto ideale per firmare le imprese, contesto congeniale agli azzurri di qualsiasi sport (parla la nostra storia recente e non solo).
Tra i ragazzi del CT Fefé De Giorgi e la magia imperitura c’è soltanto un ultimo ostacolo: i Campioni del Mondo, la corazzata di Nikola Grbic che si presenta di fronte al proprio pubblico per dare la caccia al terzo sigillo consecutivo ed eguagliare gli storici record di Italia (1990-1998) e Brasile (2002-2010). Dopo aver battuto i Campioni Olimpici ai quarti (la Francia al tie-break) ci sarà bisogno di superare anche i detentori del titolo iridato se si vorrà strappargli lo scettro dalle mani. L’Italia tornare a giocare una finale per il titolo dopo le tre vinte dalla Generazione dei Fenomeni, in precedenza il Gabbiano d’Argento era stato secondo nel 1978. La Polonia ha nel mirino il suo quarto titolo ed è al sesto atto conclusivo.
L’Italia si è resa protagonista di una splendida cavalcata. In apertura le tre agevoli affermazioni nella fase a gironi (3-0 contro Canada, Turchia e Cina), poi il sudatissimo successo contro l’outsider Cuba agli ottavi (3-1). La molla scatta ai quarti, quando la Francia appare un ostacolo insormontabile e invece viene battuta al tie-break con grande caparbietà e convinzione nei propri mezzi. Gli azzurri sono su di giri e la semifinale contro la Slovenia si risolve con un rapidissimo 3-0, frutto di una sicurezza e una sfrontatezza impareggiabili. La Polonia invece è reduce dai due serratissimi tie-break contro USA e Brasile, curiosamente entrambi risoltisi con una svolta determinante sul 12-12.
Per battere la Polonia bisogna seguire un canovaccio ben acclarato: picchiare forte al servizio e saper sfruttare ogni occasione in fase offensiva, cercando di sfruttare al meglio anche il proprio muro. Notoriamente i Campioni del Mondo sono molto solidi in difesa e dunque bisognerà cercare di scardinare un fondamentale pregiato per loro al pari delle fiondate del bomber Bartosz Kurek, l’uomo simbolo di questa squadra, MVP degli ultimi Mondiali e desideroso di fare saltare il banco ancora una volta. Arginare l’opposto deve essere la prima missione, perché senza la sua prima bocca da fuoco la Polonia può andare in sofferenza: il regista Marcin Janusz sarebbe costretto ad appoggiarsi agli schiacciatori Kamil Semeniuk e Aleksander Sliwka (la stella Wilfredo Leon è assente), bracci pesanti e di non così semplice gestione per qualsiasi avversario.
Fefé De Giorgi sarà alla sua quarta finale iridata: ne ha vinte tre da giocatore con la Generazione dei Fenomeni, questa è la sua prima da Commissario Tecnico e punta a bissare quanto fatto lo scorso anno agl Europei, quando era all’esordio sulla panchina degli azzurri e fece subito festa con un gruppo nuovo e giovane, un ciclo aperto dopo le fallimentari Olimpiadi di Tokyo 2020 che chiusero le porte in faccia al passato. Questa è tutta una nuova storia, tra essere e non essere c’è di mezzo soltanto un’ultima barriera, un ultimo fortino da scardinare, un palazzetto da espugnare. L’Italia avrà bisogno della sua proverbiale sfrontatezza mista alla spensieratezza e a quella solidità tecnico-tattica che abbiamo recentemente ammirato: i Giovani Ribelli sanno di potercela fare e il traguardo è davvero dietro l’angolo.
Il capitano Simone Giannelli sarà chiamato a spaziare su tutto il fronte offensivo, insistendo sugli schacciatori Alessandro Michieletto, Daniele Lavia: il primo non è ancora al top della forma e speriamo che sciorini tutto il suo potenziale nel momento più importante, il secondo si sta rivelando il giocatore più continuo e si sta esprimendo su eccellenti livelli. L’opposto Yuri Romanò ha compiuto un ulteriore salto qualitativo dopo il leggendario tie-break contro la Slovenia da subentrato, è diventato titolare e sta disputando un Mondiale con i fiocchi: avremo bisogno del suo braccio dinamitardo. Attenzione al gioco al centro, non serviranno soltanto i muri di Simone Anzani e Gianluca Galassi, ma anche i loro primi tempi. Il libero Fabio Balaso è salito in cattedra nelle ultime due uscite e davvero è ovunque: le sue difese risulteranno decisive per le sorti dell’incontro
Diamo uno sguardo ai precedenti, che sono nettamente in favore della Polonia: 49 vittorie contro le 33 azzurre in 82 sfide disputate, l’ultimo è il secco 3-0 che i biancorossi ci hanno inflitto nella finale per il terzo posto di Nations League un paio di mesi fa a Bologna (la Francia aveva dominato la semifinale, ma poi sappiamo tutt com’è andata cinque giorni fa…). L’ultimo successo dei nostri portacolori è datato 9 giugno a Ottawa, quando vinsero per 3-1 in rimonta il secondo incontro della fase preliminare di Nations League. “Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita“.
Foto: FIVB