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Ginnastica ritmica, REGINETTA INCORONATA: Sofia Raffaeli vince i Mondiali, impresa all-around. Prima volta per l’Italia

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Un’italiana non aveva mai vinto la medaglia d’oro nel concorso generale ai Mondiali di ginnastica ritmica, la gara più importante che incorona la Reginetta dei piccoli attrezzi, quella più completa e competitiva in tutte le specialità. Sofia Raffaeli ha pennellato una magia dirompente, ha squarciato la tela, ha sfatato il tabù e ha dipinto una tela di rarissima bellezza, novella Leonardo capace di sublimarsi in un pomeriggio da leggenda alla Armeec Arena di Sòfia (Bulgaria).

L’allieva di Julieta Cantaluppi partiva con tutti i favori del pronostico dopo aver primeggiato in qualifica e dopo essersi laureata Campionessa del Mondo in tre specialità (cerchio, palla e nastro). In una finale di eccellente spessore tecnico ha saputo trionfare con il punteggio complessivo di 133.250, al termine di un serratissimo duello con la tedesca Darja Varfolomeev (132.450, era in testa prima dell’ultima rotazione). A completare il podio è stata la bulgara Stiliana Nikolova (128.800). Quinto posto per Milena Baldassarri (124.900).

L’Italia conquista anche un pass per le Olimpiadi di Parigi 2024 (traguardo raggiunto anche da Germania e Bulgaria): si tratta di una carta non nominale, dunque sarà la DT Emanuela Maccarani a decidere a quale atleta affidarla. Per l’altro biglietto bisognerà passare dai Mondiali 2023. La ribattezzata Formica Atomica non venne convocata per i Giochi di Tokyo 2020, anche se avrebbe meritato nei confronti di Alexandra Agiurgiuculese. Oggi arriva una festa perentoria, l’azzurra torna a casa con al collo quattro ori e un bronzo (alla palla): portento assoluto che quest’anno aveva già conquistato la Coppa del Mondo all-around, mentre agli Europei di tre mesi fa commise degli errori e fu quarta.

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Per dovere di cronaca ricordiamo che l’israeliana Daria Atamanov e la bulgara Boryana Kaleyn, rispettivamente oro e argento continentale ma più volte battute da Raffaeli nel corso di questa stagione, erano assenti a causa di problemi fisici rimediati pochi istanti prima delle qualifiche. Russe e bielorusse sono invece escluse a causa del conflitto bellico, l’israeliana Linoy Ashram (Campionessa Olimpica di Tokyo 2020) si è ritirata dopo i Giochi.

LA CRONACA DELLA GARA DI SOFIA RAFFAELI

Sofia Raffaeli ha incominciato la propria finale alle clavette, vestendo i panni di Crudelia De Mon, la celeberrima cattiva de “La carica dei 101” interpretata da Emma Stone nell’ultimo film della Disney. Sulle note di “Call me cruella” l’azzurra ha strabiliato e ha ottenuto il punteggio di 32.250 (15.900 le difficoltà, 8.400 per la parte artistica). Successivamente la marchigiana si è spostata al nastro e questa volta si è immedesimata nella mitica Xena, protagonista del telefilm cult degli anni ’90: la Principessa Guerriera ha illuminato la scena sulle note incalzanti di  “Ladder Fight” di Joseph LoDuca. La giuria la premia con un ottimo 32.950 (15.7 le difficoltà, 8.650 per l’esecuzione).

Dopo una bella prima metà di gara, Sofia Raffaeli non molla l’impresa e insegue la grande magia. Al cerchio sciorina tutta la sua classe, esibendosi sulle note di “Vai, vedrai” del Cirque du Soleil: interpretazione sontuosa e punteggio di lusso (33.800, superbo 16.300 di D Score), che lancia la nostra portacolori a quota 99.000 e a una lunghezza di distacco da Varfolomeev prima dell’ultima rotazione. Il testa a testa finale è da brividi, con l’azzurra impegnata alla palla e la tedesca al cerchio. La routine della Formica Atomica su “Nemesis” di Benjamin Clementine è un messaggio di slancio e interesse verso l’altra persona: “Ovunque tu stia andando tesoro per favore, non dimenticarti mai di trattare gli altri come vorresti essere trattato tu”.

L’ultimo esercizio scotta, la pressione è enorme, l’oro è a portata di mano ma bisogna andarla a prendere e l’emozione potrebbe fare scherzi. Sofia Raffaeli getta il cuore oltre l’ostacolo, interpreta un esercizio semplicemente magistrale e si invola verso un memorabile trionfo assoluto: il punteggio alla palla è di 34.250, il totale è di 133.250, otto decimi di vantaggio su Varfolomeev e può partire una storica festa. La ginnasta più forte al mondo è italiana, è una marchigiana di 18 anni che ci ha portato dove non avremmo mai nemmeno osato sognare con le individualiste. Una prima volta assoluta come quella di Vanessa Ferrari nel 2006 sul fronte della ginnastica artistica.

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Photo LiveMedia/Luca Agati

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