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Taekwondo, Simone Alessio: “Ho cambiato tattica rispetto a Tokyo. Una sola gara mi renderebbe appagato”

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Sulla scia dei fasti di Tokyo 2020, lo sport italiano sta collezionando svariati trionfi anche nella primavera 2022. Tra i grandi protagonisti delle ultime settimane va menzionato Simone Alessio, stella lucente del taekwondo capace di dominare prima gli Europei e poi il Grand Prix svoltosi a Roma nello scorso fine settimana. Un talento purissimo che non scopriamo di certo oggi: nel 2019 fu il primo italiano a conquistare il titolo di campione del mondo in questo sport (allora combatteva nella categoria non olimpica dei -74 kg, ora nella -80 kg). Nel 2021 ha dovuto fronteggiare la grande delusione per la medaglia solo sfiorata ai Giochi nel Sol Levante, tuttavia quell’episodio negativo lo ha temprato: oggi Simone Alessio è ancora più forte, come d’altronde raccontano i risultati.

Simone, come stai trascorrendo queste giornate dopo il trionfo al Grand Prix di Roma?
I tecnici ci hanno dato qualche giorno di riposo, poi dalla prossima settimana si ricomincia“.

La sconfitta ai quarti di finale delle Olimpiadi di Tokyo 2020 contro l’egiziano Seif Eissa sembra non esserti proprio andata giù e, se possibile, ti ha reso ancora più forte. 
Sicuramente mi ha dato più carica. Quel giorno la sconfitta non fu dovuta all’inesperienza, ma alla tattica. Adesso ho allargato il mio bagaglio tecnico, la mia tattica è diversa rispetto alle Olimpiadi. Prima ero più offensivo, l’egiziano mi tendeva la trappola ed andava a segno di rimessa. A Roma l’ho sconfitto cambiando modo di combattere“.

Come valuti il nuovo sistema di punteggio in cui occorre vincere 2 ‘set’ su 3?
Preferivo il vecchio sistema di punteggio, ma ormai mi sono adattato a quello nuovo. Non ho perso nemmeno un set a Roma. Il nuovo regolamento tende a livellare i valori, se la possono giocare tutti, devi rimanere concentrato fino alla fine. Anche se perdi il primo round 15-0, puoi ancora vincere. Rispetto a prima non è più possibile gestire gli incontri. Però c’è il vantaggio che un incontro può durare di meno, se lo vinci 2-0“.

Gli avversari ormai contro di te cercano la vittoria della carriera?
Adesso sono io l’uomo da battere, sicuramente. E’ come quando le squadre di calcio giocano contro la Juventus. Gli avversari contro di me danno il massimo e sanno che si devono impegnare tanto per darmi fastidio. Sta a me dimostrarmi sempre più forte“.

Su quali aspetti tecnici pensi di poter ancora migliorare?
Posso migliorare ancora in tutti gli aspetti, soprattutto ora che sono cambiate le regole. Devo perfezionare il clinch e la difesa, in attacco invece penso di essere il migliore. I calci alla testa sono quelli che prediligo di più perché distendo le mie leve lunghe. Nel corpo a corpo il nuovo regolamento mi ha tolto qualcosa, ma parto comunque un po’ in vantaggio rispetto agli avversari“.

I criteri di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024, di fatto, fanno sì che il campione in carica abbia un netto vantaggio nel percorso dell’assegnazione dei pass, perché l’oro a cinque cerchi comporta il massimo dei punti.
É vero, infatti Dell’Aquila è a buon punto, ma ancora non basta. Sicuramente il punteggio che ottieni con l’oro alle Olimpiadi è così tanto alto che ti permette di essere quasi qualificato. Diciamo che Vito ha un piede già a Parigi, ora dovrà mettere anche l’altro, ma non ho dubbi che ci riuscirà. Io alle Olimpiadi, essendo stato eliminato ai quarti di finale, non ho raccolto tanti punti. Mi sono rifatto quest’anno con le vittorie agli Europei ed al Grand Prix a Roma“.

Prossima fermata i Mondiali in Messico a metà novembre.
I Mondiali sono il mio obiettivo della seconda parte di stagione. Però per me tutte le gare prima delle Olimpiadi hanno lo stesso valore, un titolo iridato non mi renderebbe appagato. Per me ciò che conta veramente è vincere a Parigi“.

Il taekwondo italiano sta vivendo un’epoca d’oro, finalmente iniziano a maturare risultati interessanti anche del settore femminile: qual è il segreto di questa ascesa? 
Il grande lavoro svolto dalla Federazione e dal direttore tecnico Nolano, insieme a tutto il suo staff. Loro aiutano a crescere anche i cadetti e gli juniores, spesso questi ragazzi giovani vengono portati ad allenarsi con noi seniores per alcune settimane, io li vedo e sono tanti. É così che le promesse vengono valorizzate“.

Foto: LivePhotoSport/Cippitelli