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Ciclismo, Mathieu van der Poel: “Gli attacchi stupidi e lontani dal traguardo sono divertenti, ma possono costarmi la vittoria”

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È tornato in gara alla Milano-Sanremo, dopo un lunghissimo stop, ma da subito si è visto in lui un nuovo modo di correre. Niente più azioni scriteriate molto lontane dal traguardo, ma una tattica lucida e saggia, come quella messa in scena al Giro delle Fiandre per portarsi a casa una splendida vittoria.

Mathieu van der Poel ha rivoluzionato il suo modo di leggere le gare, lo ha spiegato anche in un’intervista a Sporza: “È sempre più per il palmarès. Ho realizzato che questi stupidi attacchi, come quello in solitaria alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne dello scorso anno, sono divertenti, ma possono costarmi la vittoria. Se avessi corso in maniera più astuta, probabilmente avrei vinto quella gara”.

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Prosegue: “Il mio modo di correre mi ha comunque anche portato tanto. Probabilmente altre corse non le avrei vinte se fossi stato più astuto. Il livello, però, ora è così alto che è quasi impossibile correre stupidamente“.

Sull’inizio di stagione: “Senti sempre dire che i corridori realizzano quanto amano il ciclismo solo dopo un problema fisico ed è vero. Adesso amo di nuovo il ciclismo e gli allenamenti. Gli ultimi anni li ho vissuti da una corsa all’altra e ho avuto poche occasioni per allenarmi. Mi piace questo, ma adesso ho visto che un po’ di riposo può anche essere buono“.

Foto: Lapresse

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