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Biathlon, cosa è successo a Ingrid Tandrevold. La norvegese ha un malore e si pianta in vista del traguardo

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Uno scenario da tregenda quello di Zhangjiakou (Cina), sede delle gare di biathlon in queste Olimpiadi Invernali di Pechino. Neve e vento sono stati compagni di viaggio nell’inseguimento femminile delle atlete. Un’occasione però per rafforzare l’idea di una Marte Olsbu Røiseland semplicemente straordinaria: dopo l’oro nella sprint anche quello della pursuit, un back-to-back verificatosi a livello olimpico solo in una circostanza, ovvero quattro anni fa con la tedesca Laura Dahlmeier a PyeongChang.

Una gara in cui si nutrivano aspettative in casa italiana con Dorothea Wierer, ma l’azzurra (bronzo nella sprint) non ha replicato la medesima prestazione al poligono e concluso in sesta piazza non senza qualche rammarico per una prestazione che avrebbe potuto essere migliore.

Tuttavia, nel contesto difficile descritto, a colpire l’attenzione di tutti è stato anche quello che è accaduto alla norvegese Ingrid Tandrevold. La scandinava, in uscita dall’ultimo poligono, era in piena lizza per le medaglie e con un bronzo praticamente a portata di mano.

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Poi, a 500 metri dal traguardo, la luce si è praticamente spenta e Tandrevold ha subito la rimonta inesorabile delle altre. Una crisi improvvisa e devastante per le ambizioni dell’atleta, poi 14ma all’arrivo. Un malore crudele che l’ha privata della gioia di una medaglia, ma non nuovo se si pensa ai problemi emersi all’arrivo della sprint in Cina e all’anno passato nel corso dell’ultimo giro della sprint femminile di Oberhof, in Coppa del Mondo, dove la norvegese si era accasciata a terra e iniziato a respirare affannosamente. Problemi di natura cardiaca per lei.

Una situazione che potrebbe essersi ripetuta in questa circostanza: crollata a terra poco dopo l’arrivo, Tandrevold era cosciente, ma ovviamente sfiancata.

Foto: LaPresse