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Australian Open 2022, Fabio Fognini trova Tallon Griekspoor, il fenomeno dei Challenger che ha scalato la classifica

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Quella che affronterà Fabio Fognini sarà una prova quantomeno particolare. Certo, il ligure è favorito contro l’olandese Tallon Griekspoor, e su questo di dubbi ce ne sono ben pochi. Quel che conta, però, è il recente cammino del suo avversario, giocatore che si è sostanzialmente costruito la classifica, nel 2021, con i tornei Challenger.

https://www.oasport.it/2022/01/live-fognini-griekspoor-australian-open-2022-in-diretta-match-durissimo-contro-il-fenomeno-dei-challenger/

Lo scorso anno, infatti, Griekspoor ha trovato una forma di enorme rilevanza negli ultimi mesi, andando a vincerne cinque di fila che si sono aggiunti ai tre che aveva già portato a casa tra primavera ed estate per un totale di otto, notevole anche per il circuito inferiore rispetto a quello ATP vero e proprio. Una cavalcata, questa, che lo ha portato a salire dal numero 153 di inizio stagione al 65 della fine, e ora al 62 dopo che ha raggiunto i quarti (non giocati contro Nadal) all’ATP 250 di Melbourne. C’è stato solo un giocatore altrettanto vincente rispetto all’olandese nel 2021 dei Challenger: il brasiliano Orlando Luz. Che, però, tutti i tornei li ha vinti in doppio.

In particolare, i 5 successi di Griekspoor sono arrivati nell’arco di sette settimane, ottenuti tra Murcia, due volte Napoli, Tenerife e Bratislava. Gli avversari battuti sono stati anche piuttosto importanti, volendo andare oltre i cinque finalisti (lo spagnolo Roberto Carballes Baena, Andrea Pellegrino, l’americano Alexander Ritschard, l’immortale Feliciano Lopez e l’ungherese Zsombor Piros). Ma, per capire meglio che cosa sia il circuito Challenger e perché sia a volte strano il senso di chi ci rimane dentro pur avendo un gran talento, sono gli sconfitti delle tre finali primaverili-estive a far comprendere molto.

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A maggio 2021, infatti, lo sconfitto dell’ultimo atto era il tedesco Oscar Otte, poi arrivato agli ottavi degli US Open sconfiggendo Andreas Seppi e portando al quarto set Matteo Berrettini. A giugno, di nuovo a Bratislava, ha invece superato l’argentino Sebastian Baez, che abbiamo visto all’opera alle Next Gen ATP Finals dell’Allianz Cloud di Milano. Infine, ad Amersfoort, nel suo Paese, a luglio (e questo era un torneo ATP vero e proprio fino al 2008, e nel 2006 fu il primo vinto da Novak Djokovic), è stato derby conquistato con Botic van de Zandschulp. Quest’ultimo, a New York, si è poi spinto fino ai quarti.

Buon servitore, capace di spostarsi ai lati, Griekspoor è destro e gioca il rovescio a due mani, anche se preferisce tirar fuori il dritto all’occorrenza. Cresciuto con Andy Murray (che è andato vicino a sconfiggere in Coppa Davis 2019) come riferimento, cita la partita con Stan Wawrinka a Rotterdam 2018 come momento per cui si cerca di continuare a vivere nel tennis. La cosa che però non gli sarà certo piaciuto scoprire è che, proprio all’Ahoy Arena (che per l’Italia ha assunto un sapore speciale nel 2021), il pubblico non ci sarà per il secondo anno consecutivo. Quelle atmosfere, dunque, gli toccheranno altrove, se potrà viverle, cosa accaduta già agli US Open 2021 dove ha tenuto bene il campo con Djokovic al secondo turno.

Va ripetuto, comunque, il concetto iniziale: in condizioni ideali, tra il miglior Fognini e il miglior Griekspoor vince senz’altro l’italiano, ed è per questo che il taggiasco è favorito. Depone a suo favore, tra l’altro, il buon inizio con il tedesco Daniel Altmaier a Sydney, così come la valida partita, pur persa, con l’avversario di Berrettini, l’americano Brandon Nakashima.

Foto: LaPresse

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