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Scacchi, Mondiale 2021, Carlsen: “Sapevo che questa linea sarebbe stata difficile”. Nepomniachtchi: “Avrei dovuto provarci più duramente”

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Servirà un giorno di riposo ai due giocatori per schiarire ancora le idee, ma per Magnus Carlsen questa quinta partita potrebbe aver rappresentato un punto di svolta contro Ian Nepomniachtchi. Il norvegese, Campione del Mondo, non ha sostanzialmente avuto controgioco, ma ha strappato la patta contro il russo, sfidante, riuscendo forse a riprendersi quel vantaggio psicologico che il numero 5 del mondo aveva portato dalle proprie parti.

In conferenza stampa, così il campione: “Penso ci sia qualche cut-off magico dove le patte, invece di essere normali, diventano un problema, ma non penso che in questo senso abbiamo ancora passato il Rubicone. Chiaro, la tensione sale e diventa sempre più chiaro che sarà dura per tutti e due sfondare il muro dell’altro“.

Nepomniachtchi su 8.. Tb8: “Quando vedi una Spagnola, non sei già di tuo contento”. E poi, su un ulteriore piano successivo, quello precedente la ventesima mossa: “Volevo giocare Cf5, Dc1 e Axh6, ma sfortunatamente non ha funzionato“.

E ancora sul finale che pensava negativo per il Nero: “Credevo che fosse poco piacevole, ma a quanto pare quel piano passivo con 27… Ce8 e 28… Cf8 esisteva“. In generale, su come si sentiva, non ha esitato: “Ovvio, sono scontento“. E poi: “Oggi di base non si parla della sua difesa, ma di me che non ho usato tutte le opportunità avute. In generale, però, ritengo che queste gare siano parecchio tese, e nonostante le patte stiamo cercando di giocare a scacchi in modo ragionevole. Avrei dovuto provarci più duramente per usare il momentum.

Carlsen, dal canto suo: “Non impazzisco per una partita in cui, a parte Ta2 e Ta1 alla fine, non ho fatto nessuna mossa attiva, non è ideale. Non ti fa vincere molte partite. Ma il risultato è ovviamente ok. In realtà sapevo che sarebbe stato difficile arrivare alla posizione pari in questa linea. Pensavo che c’era materiale limitato e piuttosto simmetrico, così avrei visto se fosse arrivato a quel punto, ma è stato un po’ più brutto di quel che pensavo“. E ancora: “E’ un perverso gusto quello di farsi piacere la difesa di queste posizioni, ma mi piace alle volte. E avevo un chiaro obiettivo: raggiungere la fortezza poi vista nel gioco. In questo senso è stato un lavoro ben fatto e soddisfacente“.

Lo sfidante interpellato sullo stile: “Sembra che sia cambiato un po’, ma in generale, come in precedenza, sto cercando di giocare buone mosse e porre problemi, così il mio avversario forse sentirà un po’ di pressione e commetterà errori. In generale è come cerchi di giocare a scacchi: provi a giocare bene. Se giochi bene, allora di sicuro hai qualche chance“.

Foto: FIDE / Niki Riga

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