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Tennis, Novak Djokovic avanza proposte per il futuro della Coppa Davis

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Meno di 24 ore all’avvio dell’edizione numero 109 della Coppa Davis, tornata in auge dopo un anno di stop dovuto alla pandemia di Covid-19. Lo storico torneo per Nazionali ha cambiato forma nel 2019, incontrando pareri contrastanti fra gli appassionati, tra chi ha accolto con piacere questi nuovi accorgimenti e chi invece ha storto un po’ il naso. Tra chi ha sorriso per questa evoluzione c’è Novak Djokovic.

Il numero 1 al mondo si è detto favorevole al nuovo vestito che si è messo indosso alla Davis, ma pensa che possa cambiare ancora qualcosa: “Siamo passati da un estremo all’altro, quando l’intera competizione si svolse in una città, Madrid, cosa che non mi piaceva affatto. D’altra parte, non credo nemmeno che il vecchio formato fosse la soluzione migliore. Il mio voto va ad una via di mezzo, qualcosa di simile a cosa viene fatto ora“.

Djokovic vorrebbe una Davis ancora più itinerante rispetto a quella di quest’anno: “Aggiungerei altre tre sedi, in modo che ci sia un gruppo in ogni città, seguito da una fase ad eliminazione diretta in una sola città. Inoltre cambierei la sede della fase finale ogni due anni, come farei con le ATP Finals: credo che queste competizioni rappresentano una grande opportunità per portare il nostro sport in luoghi in cui non è così popolare al momento“.

La Serbia, impegnata nel gruppo F con Austria e Germania, sarà impegnata ad Innsbruck, ma senza pubblico: “La Serbia resterà nei nostri cuori, abbiamo un gran sostegno e cercheremo di portare gioia alla nostra gente a casa. Ora la mia attenzione è sulla Davis. Vogliamo arrivare in fondo, abbiamo una squadra giovane ed esperta allo stesso tempo, con uno specialista del doppio come Nikola Cacic“.

Foto: LaPresse

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