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Jannik Sinner oggi è superiore a Lorenzo Musetti. Ma il tennis del toscano è ancora in divenire

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Il primo derby a livello ATP tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti è terminato con la vittoria in due set dell’altoatesino: 7-5 6-2 il punteggio finale, in un’ora e 34 minuti. Si sono confermati gli attuali rapporti di forza tra i due, con l’uno che veleggia verso il numero 12 del mondo (e la lotta per le ATP Finals nella Race) e l’altro che sta cercando di uscire dalle difficoltà di un periodo che, dopo il Roland Garros, è stato molto avaro di soddisfazioni.

Alla prima partita sul veloce di Anversa, l’altoatesino ha preso le misure alla superficie per poi forzare con sempre maggior vigore nel secondo set, confermando l’adattabilità altissima del suo tennis al contesto indoor. Non per caso è proprio in Belgio che ha ottenuto il primo grande risultato a livello ATP, con la semifinale del 2019. E sempre non per caso è in un palasport che ha ottenuto il primo successo, a Sofia un anno fa. Siamo in una parte di stagione che sente sua, e che può dargli parecchie soddisfazioni, inclusa quella torinese ove tutto si concatenasse nel modo corretto.

Dall’altra parte, il toscano non è certo stato a guardare. Soprattutto nel primo set il suo repertorio molto vario è stato in grado di dare più di un grattacapo al suo avversario. Anche dopo la vittoria di ieri su Gianluca Mager si era avuta la sensazione che qualcosa, nel suo tennis, stesse tornando al posto giusto. E anche oggi, nonostante la sconfitta, ha fatto vedere nel primo set i segnali di una risalita rispetto a poche settimane fa, quando le evidenze del suo stato di sfiducia erano particolarmente evidenti. Certo, le superfici veloci al coperto non sono al momento il suo habitat naturale, però la casa in costruzione con vista sul 2022 si mostra al momento con elementi interessanti. Parliamo, del resto, di un giocatore per cui è necessario più tempo per poter mettere insieme i pezzi di un tennis che, quando è tutto a posto, di problemi ne crea tanti a tutti.

L’Italia, ad ogni modo, si ritrova con un giocatore giovane (Sinner) che è già ben inserito nell’ambiente dei big, e che in questo senso potrà solo migliorare con l’abitudine a giocare i tornei importanti, e un altro (Musetti) che ha legittime ambizioni di seguire, sebbene con tempi diversi, la strada del suo connazionale. Non è un caso che il mantra ripetuto quasi all’infinito sia sempre lo stesso: sarà solo il primo di una lunga serie di derby. La sfera di cristallo non esiste, o se esiste non è in possesso di appartenenti al genere umano, ma stiamo parlando di due giocatori che al tennis sembrano poter dare parecchio almeno per i prossimi 12 anni, a volersi tenere bassi.

Foto: LaPresse

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