Atletica

Neanche nei sogni più belli: è l’Olimpiade della nostra vita. L’Italia è rinata, niente può abbatterla

Federico Militello

Pubblicato

il

Italia medaglia d’oro alle Olimpiadi nei 100 metri, 4×100, salto in alto, marcia 20 km maschile e femminile. Cinque titoli in un colpo solo, e che titoli! I più prestigiosi in assoluto! Non avremmo potuto sperare in qualcosa di simile nemmeno nei sogni più belli. Viene così difficile capacitarsi di quanto accaduto… Una Nazionale che da troppi anni era comunemente definita ‘Italietta’ nell’atletica, per la quale anche un singolo bronzo veniva considerato oro colato. Sembrava un territorio ostile, dove sostanzialmente vinceva il mondo, tranne noi.

Il vento è cambiato quel magico 1° agosto 2021. Prima Gianmarco Tamberi e poi Marcell Jacobs, in poco più di dieci minuti, hanno urlato a squarciagola che l’Italia non ha niente da invidiare a nessuno, semmai è il contrario. Sono le vittorie che hanno invertito per sempre il corso della storia. Attimi di euforia contagiosa, che si è propagata a macchia d’olio in tutta la Nazionale. D’altronde sono eloquenti le dichiarazioni di Massimo Stano ed Antonella Palmisano in questo senso: “Guardando Jacobs e Tamberi ho capito che potevo farcela anche io“. L’atletica italiana ha finalmente spezzato le catene che la tenevano prigioniera di un anonimato intrinseco che albergava nelle menti.

In questa meravigliosa estate azzurra ci sentiamo onnipotenti. Probabilmente mai l’Italia, di per sé già una delle indiscutibili potenze dello sport mondiale, aveva vissuto un tale tumulto di emozioni in così poche settimane. Ci sembra di poter vincere tutto, ovunque. Non esistono più limiti: l’impossibile è diventato reale. Uno sfavillante susseguirsi di trionfi enormi, nei contesti più rinomati in assoluto. Prima gli Europei di calcio, poi la Finale di Matteo Berrettini a Wimbledon, ora un’edizione dei Giochi da record, con 10 ori, 38 podi (e non è finita qui…) e la top10 nel medagliere ormai in cassaforte.

Abbiamo trionfato in specialità che sembravano dei tabù inarrivabili, pura utopia, per non dire addirittura follia. Un italiano che vince i 100 metri, battendo americani e giamaicani: forse un paio d’anni fa ci saremmo messi a ridere. Lo stesso dicasi per la 4×100: al massimo avremmo potuto pensare (sempre nei sogni…) di prenderci un titolo europeo, ma quello olimpico…

Abbiamo gioito come non mai per le imprese azzurre in questo anno che porteremo sempre gelosamente nei nostri cuori. Ed è una sensazione ancora più appagante ripensando alle tenebre in cui eravamo sprofondati noi tutti lo scorso anno, quando le Olimpiadi erano state rinviate e il mondo agonizzava travolto da un male invisibile. Siamo rinati con orgoglio, perché niente può abbatterci. Ci siamo immedesimati nei nostri eroi sportivi, vanto e lustro di una Nazione. Questa è l’Olimpiade della nostra vita. L’anno dell’Italia caput mundi. L’anno di tutti noi.

Foto: Lapresse

Exit mobile version