Ciclismo

Ciclismo, tripletta d’argento per l’Italia alle Paralimpiadi: Porcellato leggendaria, Mazzone a 0.26 dal titolo, Cornegliani stoico

Stefano Villa

Pubblicato

il

Tripletta d’argento per l’Italia nella prima giornata del ciclismo alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Sul circuito del Fuji sono andate in scena le gare a cronometro e gli azzurri hanno saputo subito essere protagonisti, anche se purtroppo non è arrivata la medaglia d’oro. Ci è andato vicinissimo Luca Mazzone, il quale ha accarezzato il titolo nella categoria H2: il trionfo è sfumato per appena 26 centesimi! Il 50enne pugliese, vincitore di ben 15 medaglie d’oro ai Mondiali, sperava di replicare l’apoteosi di Rio 2016 (quando vinse anche con la staffetta e fu secondo nella prova in linea), ma lo spagnolo Sergio Garrote Munoz lo ha beffato per un soffio: 31:23.53 per l’iberico, 31:23.79 per il nostro portacolori che avrà altre due gare a disposizione per fare suonare l’Inno di Mameli.

Francesca Porcellato ha ruggito da vera icona del paralimpismo: alla sua 11ma Paralimpiade ha conquistato la 14ma medaglia, in tre sport differenti. La 50enne veneta, con un passato nell’atletica leggera e nello sci di fondo, ha migliorato quanto fece a Rio 2016: cinque anni fa ottenne il bronzo, oggi è stata argento nella categoria H1-H3. Stiamo parlando di un autentico monumento, che vinse il suo primo titolo paralimpico a Seoul 1988 (sui 100 metri categoria T53) e che oggi ha chiuso la sua prova col tempo di 33:30.52 alle spalle della tedesca Annika Zeyen (32:46.97).

Fabrizio Cornegliani ha conquistato un bellissimo argento nella categoria H1, alla sua prima apparizione ai Giochi. Il 52enne lombardo, entrato in Nazionale quattro anni fa, non si è fatto intimorire da una caduta ed è stato bravo a tagliare il traguardo col crono di 45:44.56 alle spalle del sudafricano Nicolas Pieter du Preez. Di seguito le dichiarazioni che i medagliati azzurri hanno rilasciato ai microfoni della Rai.

LUCA MAZZONE:Ho lavorato tanto, mi aspettavo di andare sul podio. Speravo di tornare Campione Paralimpico come a Rio, ma non posso recriminare nulla: ho perso di qualche decimo, ho trovato un ingorgo di atleti di categoria più bassa che mi ha fatto perdere qualcosina. L’argento rappresenta tanto dopo tanti sacrifici e dopo cinque anni dall’oro: arriva dopo un lockdown, con un anno di ritardo che non è poca cosa alla mia età. Sono felice di avere preso questa medaglia, ora ci sono altre due gare: ne vedremo delle belle, ci sarà da divertirsi“.

FRANCESCA PORCELLATO:Mando baci a mio fratello, mio papà, al mio nipotino (in lacrime, ndr) e a tutti gli italiani che hanno perso ore di sonno per seguirmi. Per me è un soddisfazione enorme: 11 paralimpiadi, 14 medaglie in tre discipline. Francesca Porcellato c’è ed è ancora grande. Non pensavo di essere così seguita e stimata: tutti facciamo cose eclatanti, non bisogna soffermarsi soltanto su alcune storie, bisogna parlare di tutti e non solo di alcuni. Io voglio dire che non c’è il genere, ci sono cuore e cervello: dobbiamo perseguire gli obiettivi, senza mai fermarsi di fronte a ogni ostacolo, bisogna abbatterli. Questa è la Paralimpiade più particolare, il Covid ha cambiato la vita a tutti e questi Giochi sono strani. Noi del paraciclismo siamo lontani dal villaggio, manca lo spirito olimpico“.

FABRIZIO CORNEGLIANI:Sono caduto, ma in quel punto non ho sensibilità. Va bene così, questa medaglia è per il mio papà che mi ha spinto ad arrivare fino a qui. Non abbiamo mai smesso di crederci in cinque anni“.

Foto: Lapresse

Exit mobile version