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Calcio

Pagelle Italia-Spagna 5-3 dcr, pagelle Europei 2021: Donnarumma decisivo, Chiesa stellare

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L’Italia è in finale degli Europei di calcio 2021! Una vittoria di orgoglio ai rigori contro la Spagna, che ha messo alle corde gli azzurri per quasi tutti i 120 minuti; un successo ‘alla vecchia maniera’ per la nostra Nazionale, dominata in mezzo al campo ma che ha stretto i denti contro la qualità iberica, portando la partita ai rigori e ringraziando Donnarumma.

ITALIA

Donnarumma 7,5: Pressing costante degli spagnoli, ma viene chiamato in causa per la prima volta dopo 24 minuti, superandosi su Dani Olmo. Nel secondo tempo spinge fuori con gli occhi il tiro di Busquets, sicuro nelle uscite, meno con i piedi, con cui non conclude molto e rischia un pasticcio al 72′. Incolpevole sul gol di Morata, ma si riscatta parandogli il rigore decisivo.

Di Lorenzo 6,5: Cambia spesso il giocatore su cui deve difendere, ma il terzino del Napoli se la cava spesso, tanto che la Spagna decide di giostrare molto di più nelle altre zone di campo. Passa a sinistra con l’uscita di Emerson, ma il rendimento rimane comunque alto.

Chiellini 6,5: La Spagna non dà punti di riferimento ma c’è sempre. La Spagna costringe la manovra azzurra a passare dai suoi piedi, con brutti risultati. Preso in controtempo sul gol della Spagna, unica sbavatura del suo match.

Bonucci 6,5: Chiamato spesso in causa dalla manovra spagnola, che gestisce tanto ma crea poco; quando viene chiamato in causa fa buona guardia. Il raddoppio costante lo costringe a non poter controllare il pallone, paga la mancata copertura del centrocampo sull’1-1. Al 102′ stoppa il tiro di Marcos Llorente sulla linea, fa il suo sul calcio di rigore.

Emerson Palmieri 6,5: Chiamato a sostituire Spinazzola, prova a non farlo rimpiangere: al 12′ viene graziato da Oyarzabal che lo aveva passato in backdoor, poi a 30” dalla fine del primo tempo coglie l’incrocio dei pali da posizione defilata. Cala dopo il 60′. (73′ Toloi 6 si piazza a destra invertendo la fascia con Di Lorenzo. Ci mette la sua rudezza, prendendo a legnate chi passa dalle sue parti.)

Barella 5,5: Match difficile in avvio, è lui a suonare la carica con il suo dinamismo nella fase centrale del primo tempo, sprecando però un’uscita sconsiderata di Simon. Corre per tre, ma non riesce ad essere preciso come solito, perdendo parecchi palloni. (85′ Locatelli 5,5 tenta di prendere le redini del centrocampo, ma non riesce a fare la voce grossa. Si presenta sul dischetto per primo, Unai Simon intuisce.)

Verratti 5: Inizialmente imbrigliato in mezzo al campo, dopo i primi venti minuti di sofferenza alza i giri del motore cercando di farsi sentire, ma è difficile sull’aggressività di Koke che gli toglie il tempo di giocare la palla. La sua qualità non riesce ad emergere quest’oggi. (73′ Pessina 5,5 entra per dare più dinamismo alla manovra. Molto più impiegato in fase di copertura, non riesce a proporsi con i suoi inserimenti.)

Jorginho 6: Tanta corsa, pochissimi tocchi di palla. Busquets stravince il duello a distanza, la manovra necessita delle sue qualità per poter emergere ma viene costantemente controllato dalla morsa avversaria. E di conseguenza gli azzurri non riescono a gestire un pallone. Ma segna il rigore che ci manda in finale con calma olimpica, e alla fine conta quello.

Chiesa 7: Dopo 45 minuti passati a rincorrere la palla, nel secondo tempo la partita si livella e su un ribaltamento di fronte firma il gol del vantaggio con un tiro a giro. L’1-0 lo esalta, prova ad accendere la scintilla essendo il più volenteroso, ma non viene supportato. Esce stremato per un problemino fisico. (107′ Bernardeschi 6 Entra al posto di uno scarico Chiesa. Non si fa vedere, ma segna il suo rigore in maniera impeccabile.)

Immobile 5,5: Imbrigliato fra le maglie di Laporte e Garcia, per una conclusione verso la porta deve aspettare 49 minuti con un sinistro sbilenco in corsa. Un suo passaggio tre minuti dopo rischia di innescare un contropiede letale. Ha il merito di tenere vivo il pallone sull’1-0 di Chiesa. (62′ Berardi 6 Ingaggia un bel duello con Simon, impegnandolo per due volte ad interventi semplici. Taglia spesso verso l’interno, si muove molto con non molto costrutto.)

Insigne 5,5: Spesso raddoppiato sulla sinistra, senza la spinta di Spinazzola non trova spazi venendo costretto ad emigrare dalla sua zona di competenza. Ha un piccolo spiraglio nel finale e serve Emerson che coglie la traversa. Con l’uscita di Immobile passa a giostrare da falso nueve ma conta palloni col contagocce (85′ Belotti 6 Ci mette i muscoli per tenere alta la squadra, ma non cambia il copione rispetto a quanto ha fatto Immobile: spesso finisce in fuorigioco. Nel secondo supplementare non riesce a lanciare Berardi con un corridoio spalancato. Segna il suo rigore con freddezza. )

CT Mancini 6,5: Per la prima volta in tre anni la sua squadra deve concedere il possesso. La sua Italia sbuffa e stantuffa, fa un passo indietro di tre anni poiché la Spagna domina a centrocampo. In qualche modo arriva il vantaggio, ma viene poi punito sull’unico vero errore di posizionamento della squadra. Alla fine la vince da ‘vecchia Italia’, chiudendosi in difesa e portandola ai rigori, affidandosi ai guantoni di Donnarumma.

Spagna: Unai Simon 6, Azpilicueta 6 (M. Llorente 6), Laporte 6,5, Eric Garcia 6 (109′ Pau Torres SV), Jordi Alba 6; Koke 5,5 (70′ Rodri 6), Busquets 7 (106′ Thiago Alcantara 6), Pedri 6,5; Ferran Torres 6 (62′ Morata 7), Oyarzabal 5 (70′ Gerard Moreno 6), Dani Olmo 6. Ct Luis Enrique 6,5.

Foto: LaPresse

 

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