Nuoto
Nuoto, Olimpiadi Tokyo: Italia convincente quando conta meno? Al mattino gli azzurri si lamentano
Tutto molto bello, ma quando conta meno? Non è corretto e opportuno tracciare un bilancio così presto, ma la sensazione da queste prime gare nella piscina dell’Aquatics Center è che la Nazionale italiana di nuoto abbia un problema chiaro, ovvero la gara al mattino alle Olimpiadi di Tokyo.
Se si vanno, infatti, a osservare gran parte delle prestazioni degli azzurri si è notato un netto peggioramento dalle batterie disputate la sera e alle semifinali/finali nel mattino successivo. Orari insoliti che, tra l’altro, non sono una novità, ricordando quanto accadde a Pechino nel 2008. E dunque una criticità vera o solo una scusa per una controprestazione?
Dei tre finalisti della prima giornata di gare, ovvero Gabriele Detti nei 400 sl, Alberto Razzetti e Ilaria Cusinato nei 400 misti, nessuno è riuscito a migliorare il proprio crono delle heat e nel caso dei mististi si è assistito a un sensibile peggioramento. Lo stesso ragionamento ha riguardato le due delfiniste Elena Di Liddo e Ilaria Bianchi in semifinale e Federico Poggio nel penultimo atto dei 100 rana. In questa moria di controprestazioni cronometriche il solo Nicolò Martinenghi è riuscito a crescere di rendimento, siglando addirittura il nuovo record italiano in semifinale.
Questione di preparazione o di attitudine mentale? Difficile da dire, tuttavia spaventa questo andamento. Già oggi, nel corso delle batterie della serata giapponese, record italiani ve ne sono stati, firmati da Thomas Ceccon e dalla 4×100 sl maschile. Tuttavia, che gli stessi atleti parlino in maniera dubbiosa, pensando a una gara al mattino, alimenta qualche perplessità sul come certi lavori in termini di preparazione siano stati fatti o sulla mentalità degli stessi nuotatori.
Scopriremo nei prossimi giorni se questa tendenza si confermerà o meno.
Foto: LaPresse