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Nuoto, Europei 2021: pagelle 21 maggio. Quadarella, che risposte! Federica Pellegrini trascina la staffetta

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SIMONA QUADARELLA 9 Cresce ogni volta che scende in acqua e il bello è che non è soddisfatta fino in fondo di un oro europeo, il numero cinque consecutivo, a 15’53”. Voleva fare meglio ma ha dominato in lungo e in largo. Il suo pensiero è rivolto quasi esclusivamente a Tokyo. Mette anche lo zampino con una prova più che dignitosa nel bronzo della 4×200. E’ ancora una volta la star della squadra italiana, la migliore mezzofondista per distacco in Europa e adesso vuole giocarsela con il resto del mondo.

MARTINA RITA CARAMIGNOLI 8 Quando la giovane ungherese Mihalyvari la raggiunge ai 700 metri sembra sfumare il sogno di riprendersi il podio europeo a sette anni di distanza da Berlino e invece la forza di volontà, la voglia di vincere, la grinta che ha sempre contraddistinto la sua carriera, le permettono di ripartire di slancio e di andarsi a prendere un bronzo che, a trent’anni, nella stagione olimpica, ha un sapore dolcissimo. Applausi e anche qualche lacrimuccia.

PIERO CODIA 6 Ci prova ma stavolta non gli riesce lo scherzetto della semifinale in una finale dei 50 convulsa ma dove i giochi per le medaglie si fanno a livelli superiori dell’azzurro che ci riproverà sui 100, dove c’è un titolo europeo da difendere.

THOMAS CECCON 5.5 Può scendere in vasca senza particolari pensieri e puntare a nuotare il suo migliore ma, un po’ la stanchezza, un po’ qualche errore qua e là, arriva una gara al di sotto delle aspettative. E’ comunque la terza finale europea, non è certo un risultato da buttare.

LORENZO MORA 6 Supera il turno al mattino e al pomeriggio, per sua stessa, ammissione, si gode una semifinale nella quale anche con una condotta un po’ più accorta, difficilmente sarebbe riuscito a fare meglio. per 150 metri illude e si illude di poter centrare la finale, poi nel finale perde brillantezza ma nuota comunque il suo secondo tempo di sempre.

SILVIA DI PIETRO 6.5 La miglior Di Pietro vista qui a Budapest nella batteria del mattino. Sta proseguendo il suo percorso di ritorno e la sua crescita che comporta anche contro-prestazioni, delusioni ed errori, però quella vista in mattinata ma anche al pomeriggio è una versione credibile della velocista azzurra che ha ancora soddisfazioni da prendersi in questo Europeo.

NICOLO’ MARTINENGHI 7.5 Bene in batteria e anche in semifinale con crono di altissimo spessore. L’impressione, però, è che voglia strafare: la rabbia per il mancato podio ha lasciato il segno e non sempre la rabbia è foriera di buone prestazioni. Non deve esagerare in finale con la ricerca di potenza e ritmo: deve nuotare come sa, è fra i tre ranisti più forti d’Europa e lo può dimostrare.

ALESSANDRO PINZUTI 7.5 Si migliora al mattino e anche al pomeriggio, tirando giù un altro decimo e prendendosi la seconda finale di questo indimenticabile Europeo. Comunque vada sarà un successo. Ha dimostrato tutto il suo valore.

FRANCESCA FANGIO 7.5 Eguaglia il personale nella gara più importante della carriera. Prova addirittura a tenere il ritmo delle prime con un primo passaggio di alto spessore, poi deve desistere ma risale con intelligenza ed è sesta in Europa nei 200 rana. Tanti sacrifici ripagati e un risultato che apre nuove prospettive nella sua carriera.

ILARIA CUSINATO 7.5 La migliore Cusinato da Glasgow a oggi. Chiude il cerchio facendo segnare lo stesso tempo che le permise di centrare la finale che poi le diede l’argento in Scozia. Non sappiamo se sia da medaglia ma di sicuro il suo percorso di risalita dopo le tante difficoltà degli ultimi due anni, sta portando i suoi frutti. E’ di nuovo competitiva e questo basta per guardare con fiducia il futuro.

SARA FRANCESCHI 7 Ha preso consapevolezza di non avere la condizione di Riccione e sta ragionando, molto bene, di conseguenza. Gestisce con grande sagacia tattica la semifinale e centra l’obiettivo conquistando il posto in semifinale dove proverà a giocarsi qualcosa di importante.

MARGHERITA PANZIERA 8.5 Pesca il jolly ma in questo caso non si tratta solo di fortuna. E’ vero, nella finale poi cancellata chiude quarta e per lei il problema alla piastra non ha comportato problemi ma a chi le stava a fianco sì. Nella finale bis, però, il 59″01 lo fa, facendo tesoro della gestione non perfetta della prima gara. Passa più veloce ma soprattutto torna più veloce andando a riprendere Toussaint e Kameneva che l’avevano battuta nella prima finale. Alla fine quasi si scusa con Toussaint per averla buttata giù dal podio ma la gioia è grande e non poteva lanciare in modo migliore il “suo” 200 dorso.

STEFANIA PIROZZI 7.5 La migliore versione degli ultimi anni. Sente profumo di Olimpiadi e non vuole perdere questa occasione. Piazza il miglior 200 delle ultime stagioni e contribuisce ad un bronzo pesante: il ritorno della 4×200.

SARA GAILLI 7.5 Primo 200 sotto i 2 minuti e prima medaglia europea con la staffetta. Sono queste le gare che ti fanno crescere e ti danno consapevolezza e fiducia. Umile e determinata: la strada è quella giusta.

FEDERICA PELLEGRINI 7 Bene ma non benissimo. Da una parte va a prendere e stacca la francese, dall’altra perde un’altra volata con Kapas che, bisogna dirlo, pur non essendo propriamente una specialista della distanza, da battere in volata non è comoda. La Divina paga forse anche le tante gare in pochi giorni (è il sesto 200 in 48 ore) ma sale sul podio per la terza volta e non è finita qui.

CHIARA TARANTINO 7 Sfiora l’ingresso in semifinale che sarebbe stato un bel premio. Pur fra alti e bassi lascia intravedere qualità e determinazione.

COSTANZA COCCONCELLI 5 E’ arrivata fuori condizione all’Europeo e non è riuscita a cambiare marcia. Troppo lontana dalle prime ma non mancheranno le occasioni per rifarsi.

FEDERICO POGGIO 7 Migliora il suo personale ma ha la sfortuna di avere due compagni velocissimi. Fa segnare in batteria il decimo tempo e sarebbe entrato in semifinale nei 50 rana se avesse indossato qualsiasi altra casacca. Peccato.

MATTEO RESTIVO 5.5 Non è il Restivo spumeggiante delle qualificazioni ai grandi eventi ma non è nemmeno il Restivo abulico delle batterie dei 100. Combatte, si illude di poter riuscire a passare il primo turno, poi viene eliminato per poco. Non riesce a trovare la condizione ma ha nel mirino il Sette Colli, l’ultima possibilità per Tokyo.

LISA ANGIOLINI 7 Catapultata nella 4×200, lei, ranista. Non fa una piega: scende in acqua e consegna il testimone virtuale a Federica Pellegrini mettendo l’Italia sulla linea delle migliori.

GREGORIO PALTRINIERI 7 Non c’era bisogno di strafare e infatti si mette lì, alle spalle di Detti, piazza una sgasata che manda in tilt chi lo affiancava e si prende la finale con un dispendio di energie limitato.

GABRIELE DETTI 7.5 Doveva dimostrare soprattutto a se stesso che c’era una versione di Detti oltre a quella abulica vista lunedì nei 400. Vince la batteria, ma ancora deve convincere. Ha una finale importante davanti, nella stessa vasca che lo ha visto laurearsi campione del mondo quattro anni fa. Il podio è alla portata.

MARCO DE TULLIO 5.5 Tre vasche di esplorazione e poi scivola indietro, uscendo ben presto dai radar della possibile qualificazione.

Foto LaPresse

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